Roma-Lisbona solo andata
È allarmante la fuga dei nostri ragazzi dall'Italia in cerca di lavoro e di un paese più solido e promettente. Ed è giusto ricordare che se 100mila giovani italiani sono costretti a lasciare l'Italia, ne arrivano poi 150mila migranti e anche più. Ma accanto a questo flusso giovanile c'è pure un'altra fuga importante dall'Italia, quella dei pensionati. Vanno via perché si sentono maltrattati dal loro Paese e derubati da un fisco aggressivo e vessatorio che pure sulle loro pensioni alla luce del sole si accanisce senza ritegno. E allora abbandonano l'Italia, stanno per farlo o vorrebbero farlo. Li trattiene un nipotino, un familiare da accudire, un legame affettivo, non il proprio Paese da cui si sentono traditi. Come succede? Tu sei, poniamo, un pensionato non pubblico e hai una pensione lorda di 5mila euro al mese, che netta poi diventa meno di 3mila. Ci sono paesi che adottano un prelievo fiscale sulle pensioni molto lieve. Ci sono anzi paesi europei come il Portogallo che ti offrono una bella franchigia, zero tasse per dieci anni e la vita meno cara. Però devi risiedere in Portogallo almeno 183 giorni all'anno, la metà più un giorno all'anno. E allora tanti pensionati, e molti giornalisti, migrano lì. C'è chi sposta la residenza all'estero ma poi resta in Italia. E s'ingegna, prende lì una casa in affitto a prezzi modici e affida a una persona del posto il compito di tener vive le utenze e i consumi, magari con una carta prepagata intestata a se stesso. Un tempo si chiamavano portoghesi quelli che non volevano pagare; oggi i portoghesi sono gli stessi italiani, ma per disperazione. Qualcuno sceglie i paesi dell'est che possono essere raggiunti in auto in modo da evitare eventuali controlli sui voli e così rientrare quando gli piace. E dire che l'Italia avrebbe potuto attirare i benestanti del nord Europa, aveva tutte i requisiti, meno uno: il sistema-paese. Confesso: ieri avevo un biglietto di sola andata Roma-Lisbona. Mi ha fermato un irragionevole, cocciuto amor patrio, ma quest'Italia meriterebbe l'abbandono.