Il 29 settembre del 2003 ci lasciava Osvaldone, tifoso storico della Lazio, domani sono quattro anni. «Pronto, so' Osvaldo…che me fate na' ricarica». Semplice, genuino, straordinariamente unico. Osvaldo De Luca è stato per trent'anni tra i più assidui ascoltatori dell'etere romano, la storia della radiofonia l'ha scritta anche lui. Tifoso laziale da sempre, amato e conosciuto da tutti, se n'era andato all'età di 58 anni. chiudeva così le telefonate nelle trasmissioni di Guido De Angelis. Eppure anche i sostenitori giallorossi si erano affezionati a lui, nel tempo lo avevano adottato, discuteva con loro con grande rispetto, era ben accetto nei programmi radiofonici di fede opposta. Persona buona e leale, Ponte Milvio la sua zona di riferimento, famosissimo tra i negozianti del posto, furbo e scaltro a suo modo. Ma Osvaldo aveva un grande sogno: Cristiano Bergodi sulla panchina della Lazio. Tra i due nacque nel tempo un rapporto di grande amicizia, Bergodi lo invitò al suo matrimonio, Osvaldo si presentò in giacca e cravatta, non proprio il suo stile preferito. E poi le telefonate in radio per salutare tutte le sue donne: «Voglio ringraziare Mirella, Federica, Nadia, Alessia e Sara del bar sotto casa mia. Un bacio a voi, vi penso sempre», tra le risate generali del conduttore di turno. Ciao belli, avrebbe detto lui, ora continua a tifare da lassù nella Curva Paradiso dove ci sono tanti laziali. E'giusto che domani ogni laziale di buona volontà gli dedichi un piccolo pensiero. Osvaldone è sempre nei nostri cuori