Lazio grande quando vincerà giocando male
Quarto posto salvo (per ora) ma la Lazio torna da Cagliari solo con un punto. E, come sempre accade nell'ambiente biancoceleste, riecco la depressione per aver fallito un'occasione importante per tenere il passo delle squadre impegnate nella lotta Champions. Il vero obiettivo, però, resta l'Europa League e quindi aver saputo portare a casa un pareggio in una giornata negativa è un buone segnale. L'ideale sarebbe stato vincere giocando male, evento mai capitato in questa stagione in cui la banda di Inzaghi ha sempre dovuto fare il massimo per ottenere risultati confortanti. Il passaggio da ottima squadra a grande squadra è tutto lì, saper fare di necessità virtù e riuscire a limitare i danni quando i giocatori migliori (il tridente Immobile, Anderson e Keita, tutto sotto tono) hanno la luna storta. Inzaghi ora avrà la sosta, incrocia le dita sperando di ritrovare i suoi dieci nazionali sani al rientro da ogni parte del mondo per poter affrontare gli ultimi due mesi con il piede sull'acceleratore. I pochi che resteranno a Formello metteranno benzina nel motore, gli altri dovranno stare attenti a non farsi male: ora più che mai c'è bisogno di tutti per arrivare tra le prime sei del campionato e prendersi un posto in Europa. E poi c'è il 2 aprile la semifinale di Coppa Italia contro la Roma, una sfida decisiva per dare un aggettivo a questa stagione.