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Giulio, Gianni e gli Usa

Giulio Andreotti

Luigi Bisignani
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Caro direttore, uno schiaffo alle Istituzioni per il loro silenzio è venuto da chi non te lo saresti mai aspettato: Gianni Letta, «la colomba» per eccellenza. Lo ha fatto alla fondazione Sturzo ricordando la figura di Giulio Andreotti, il sette volte Presidente del consiglio che ieri avrebbe compiuto 98 anni. Nessun messaggio dai tanti Palazzi e nessun rappresentante presente. Solo un pubblico qualificato e persone semplici, quelle che alla fine il Divo ha sempre avuto accanto e che volle per il suo funerale, rifuggendo da camere ardenti e picchetti d'onore perché amava definirsi un popolano romano. Quando «la polvere della cronaca lascerà lo spazio alla luce della storia, la figura del Presidente verrà esaltata», ha voluto rimarcare Letta. E anticipando i tempi, Paolo Messa, direttore del Centro studi americani, nella sua applauditissima lectio magistralis si è soffermato sul rapporto con gli Stati Uniti, del quale c'è una traccia imponente nell'archivio che la figlia Serena con Marco Ravaglioli stanno catalogando con tanta passione. Seguendo l'imponente documentazione, che va da Eisenhower a Bush, c'è un universo di rapporti che Andreotti ha sempre intessuto «in posizione di riposo ma mai sull'attenti», perché essere filo atlantici significava per il Premier italiano offrire al suo alleato una visione più approfondita del Mediterraneo, che Washington non riusciva a cogliere. Questo il segreto di tante mediazioni, dalla Siria all'Iran, insieme all'autorevolezza di poter dire come alcune iniziative militari in Iraq o in Libia fossero inopportune. Ma quando si parla di Stati Uniti si dovrebbe anche cercare di capire se ci sia stato uno zampino da oltre oceano su vicende legate all'incredibile processo per mafia. Ad anni di distanza il dubbio rimane anche ad uno studioso come Messa, che interpellò direttamente Andreotti sentendosi rispondere che era troppo presto per parlarne. Ora tempo non ce n'è più. Ma, andreottianamente parlando, quella risposta conferma più di un sospetto.

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