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Appalti: consulenti lavoro, con decreto fiscale nuovi adempimenti per imprese
Roma, 19 dic. (Labitalia) - "Le nuove norme sugli appalti, introdotte dal decreto fiscale, che obbligano il committente a versare tutte le ritenute fiscali operate dalle imprese appaltatrici, affidatarie e subappaltatrici che fanno largo uso di manodopera per le commesse superiori a 200mila euro e a certificare il versamento attraverso il modello F24 non rispondono alle esigenze del tessuto economico italiano. Questo, infatti, si compone soprattutto di micro, piccole e medie imprese, che molto spesso non hanno al loro interno una struttura che permette di controllare le ritenute della filiera degli appalti". A evidenziarlo il presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro, Rosario De Luca, intervenendo a 'Punti di vista', il programma della web tv dei consulenti del lavoro, per commentare il decreto fiscale, approvato dal Parlamento il 17 dicembre scorso e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e la legge di bilancio 2020, che domenica prossima approderà in Aula a Montecitorio. Secondo De Luca, negli ultimi anni il metodo introdotto dal legislatore è quello di "ribaltare su imprenditori e professionisti un ruolo di controllo che invece dovrebbe appartenere allo Stato (un esempio sono le norme antiriciclaggio), adottando interventi massivi che non premiano l’imprenditore virtuoso, ma al contrario lo riempiono di adempimenti". "Gli imprenditori ci dicono che vorrebbero essere sgravati dalla burocrazia", sottolinea De Luca, auspicando che il controllo telematico delle ritenute negli appalti "si trasformi in una disposizione che faciliti dal punto di vista operativo le imprese, messe a dura prova da provvedimenti come questo o dall’impossibilità di compensare i crediti Iva maturati, con conseguenti difficoltà nella gestione dei processi aziendali". Eppure, come rassicura in studio il deputato del Ps Gian Mario Fragomeli, il ruolo di controllo del committente sull’appaltatore e subappaltatore "è stato ridimensionato fortemente". Inoltre, grazie all’accordo con l’Agenzia delle Entrate, da qui a poche settimane, annuncia, "la possibilità di verificare l’F24 avverrà in modalità prettamente telematica" e quindi "l’incombenza da parte del committente sarà molto ridotta". "Una visione sbagliata e contrapposta alla realtà quella che il governo e la maggioranza hanno del Paese", dichiara il deputato Marco Osnato di Fratelli d'Italia. "E' tutto un ribaltarsi - commenta - verso il contribuente di adempimenti che dovrebbero stare in capo allo Stato, un appesantimento durissimo che porterà nuovi costi a imprese, professionisti e cittadini rispetto alla gestione, appunto, del rapporto col Fisco". L’auspicio di Osnato è, quindi, di giungere presto a un nuovo governo che metta mano a questo comparto, "perché il rischio che ancora molte più imprese vadano in sofferenza o addirittura chiudano è evidente", sottolinea. In chiusura, dopo aver ascoltato il parere dei deputati sulle misure della manovra pensate per la famiglia e sulle contestate tasse sulla plastica, sulle bevande zuccherate e sulle auto aziendali, che entreranno in vigore a luglio e a ottobre 2020, il presidente De Luca ribadisce la necessità di dare maggiore sostegno all’impresa e al lavoro autonomo. "Vorrei -conclude - che la manovra finanziaria nel 2021 potesse puntare sullo sviluppo, sugli investimenti, su una visione di Paese che porti alle aziende ad aumentare il loro volume d’affari e, quindi, a partecipare alla crescita complessiva della nostra economia e conseguentemente dell’occupazione".