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Seminario Ciofs-Fp, 10 punti per il Conte bis

AdnKronos

Treviso, 27 set. (Labitalia) - Un decalogo di richieste per superare gli aspetti che ritardano o bloccano lo sviluppo della filiera professionalizzante. E' quello sostenuto dalle parti sociali, i formatori, Cisl e le Regioni con il governo Conte e stilato con Forma, in occasione del seminario Europa Ciofs-Fp (Centro opere femminili salesiani per la formazione professionale) formazione professionale e lavoro, in corso a Conegliano (Treviso). - Consolidare e sviluppare l’infrastruttura formativa nei diversi contesti regionali. - Rafforzare e diffondere il sistema duale. - Completare con l’emanazione dell’apposito decreto ministeriale l’iter di adozione del nuovo Repertorio delle qualifiche e dei diplomi professionali (approvato in Conferenza Stato-Regioni il 1° agosto scorso). - Incrementare, senza snaturarla, l’offerta formativa degli its. - Dare attuazione alla 'Rete delle scuole professionalizzanti' e consentire l’accesso ai fondi del Pon istruzione anche agli enti accreditati per la IeFP. - Realizzare un progetto sperimentale per l’accesso dei diplomati IeFP ad alcuni percorsi di its. - Promuovere l’accesso al sistema formativo in modo stabile anche per i giovani adulti e gli adulti per un aggiornamento costante delle competenze. - Promuovere piani di upskilling e reskilling rivolti in particolare ai percettori del Reddito di cittadinanza. - Riconoscere e valorizzare un ruolo attivo degli enti di formazione professionale. - Sviluppare un diffuso sistema di orientamento sia sul versante formativo che su quello professionale per dare ai giovani ed alle loro famiglie di assumere decisioni consapevoli sulle scelte formative. A voci unificate le Regioni con l’intervento di Cristina Grieco, presidente al coordinamento delle relazioni Stato-Regioni in materia, chiedono di andare avanti con il sistema: "il passaggio del rinnovo del repertorio delle professioni ottenuto con grande sforzo il 1° di agosto è stato un successo, abbiamo rischiato che due anni di lavoro fossero annullati. Ora serve subito il decreto legislativo. Questo strumento ci permette di aggiornare i corsi e ampliare la gamma dell’offerta come il mondo del lavoro chiede. Dobbiamo arrivare velocemente ai vertici della filiera professionalizzante con gli its. Non c’è tempo da perdere". Proposte interessanti e coraggiose da parte dei relatori: si chiedono 'Patti di legislatura tra partiti' con visione decennale in materia di 'scuola' e sovra-partitici. La Lombardia va oltre nelle affermazioni di Giovanni Bocchieri: "il reddito di cittadinanza non ha abolito la povertà, la povertà materiale è una povertà educativa: una delle misure di inclusione sociale deve esser quello di favorire l’inclusione lavorativa finanziando una parte dei fondi del reddito di cittadinanza per finanziare le IeFP". Manuela Robazza presidente del Ciofs-Fp, auspica una prossima intesa con i ministeri sui dieci punti: "non abbiamo motivazioni fine a se stesse, ricordo che il tasso di dispersione scolastica impedisce il conseguimento del titolo di studio a circa uno studente su quattro, troppi. I cosiddetti neet, sono pari a circa il 29%, un primato europeo che segnala una generalizzata sfiducia, la disoccupazione giovanile stabilmente superiore al 30%. E' per noi un fatto di impegno civico offrire un ventaglio più largo di opzioni per i ragazzi, la filiera così detta secondaria, coincide con questo, obiettivo".