Fisco: Aidc-Ungdcec, chiediamo le dimissioni dei garanti del contribuente
Roma, 5 set. (Labitalia) - "Chiediamo formalmente le dimissioni dei garanti del contribuente, dopo la violazione dello statuto dei Diritti del contribuente che questi organi sono tenuti a far osservare, ma su cui non hanno vigilato in occasione dell'introduzione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa)". Così l'Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) e l'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) si rivolgono al governo nascente. "La rimozione dei garanti - osserva il presidente Aidc Andrea Ferrari - è tanto più necessaria nel giorno in cui viene nominato il nuovo esecutivo. Questo governo è infatti chiamato ad assumere decisioni rilevanti per poter consentire il superamento della clausola di salvaguardia e, di conseguenza, evitare l'incremento dell'Iva. Tali misure non potranno che essere indirizzate al contenimento della spesa pubblica o all'incremento delle entrate tributaria". E' d'accordo il presidente dell'Unione giovani commercialisti (Ungdcec), Daniele Virgillito: "Qualunque sia il percorso che verrà intrapreso, non si dovrà prescindere dal vitale rispetto dei Diritti dei contribuenti e della categoria che li rappresenta nell'interlocuzione con lo Stato: i commercialisti. Le gravi violazioni e la totale mancanza di rispetto mostrata verso questo statuto da parte della dirigenza del Mef impone un gesto di distanza coraggioso". E' necessaria, per il leader Ungdcec, "una lezione di educazione civica e di civiltà giuridica che nella scelta di dimettersi racchiuderebbe in sé un recupero etico del senso dello Stato, delle istituzioni e della funzione esercitata".