Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La Lazio suona la sesta e ora sfida la Juve

Tris all'Udinese, terzo posto confermato e sabato la partita contro la Vecchia Signora

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Trenta punti in 14 partite, sesta vittoria consecutiva, un'altra doppietta per Immobile che sale a quota 17 gol segnati in questo straordinario avvio di stagione. La Lazio si conferma al terzo posto, si gode un'altra prova con i fiocchi, 3-0 facile contro un'Udinese troppo arrendevole. Basta un primo tempo sontuoso per archiviare la pratica senza soffrire e soprattutto senza risentire della stanchezza dopo la sfida di giovedì notte contro il Cluj in Europa League. Apre Immobile con un sinistro strozzato su assist di Milinkovic poi due rigori netti con falli in fotocopia dei centraloni friulani Troost-Ekong e Nuytinck. Due ingenuità sullo scatenato Correa che fanno prendere il largo alla Lazio in 45 minuti indirizzando da subito un risultato mai in discussione. Ciro trasforma il primo con sicurezza poi lascia il secondo in un eccesso di altruismo a Luis Alberto per sbloccarsi dopo un periodo stellare ma senza la gioia della rete: tris servito e secondo tempo in assoluto controllo, rischiando pochissimo, senza sprecare energie che potranno essere preziose in vista dei prossimi impegni. Strakosha inoperoso per tutta la partita nonostante il volenteroso e motivatissimo Okaka, l'unico a provare a impensierire la difesa biancoceleste (ottimo rientro di Radu, Luiz Felipe in crescita, Acerbi attento a non prendere un giallo che gli poteva costare la Juve). Ripresa, come detto, utile sono per l'esordio del giovane André Anderson, per il gettone di presenza di Cataldi al posto di un esausto ma sempre fondamentale Leiva e per rivedere Jony in campionato (male come al solito in fase difensiva). In pratica un dominio totale e anche l'arbitro Di Bello ha dovuto applaudire l'ottima prova della Lazio. Anzi, molto temuto il fischietto brindisino, non ha inciso sul risultato finale concedendo due penalty netti anche se per il primo c'è stato bisogno del sacrosanto aiuto del Var Mazzoleni. Tutto è bene quel che finisce bene, i biancocelesti hanno confermato di essere al top della condizione per sfidare i campioni della Juve. Ora seconda ma che raramente sbaglia due partite di seguito e, quindi, sabato sera in un Olimpico che si spera non sia troppo bianconero, la Lazio proverà a mettere paura a una Vecchia Signora che in questa stagione non è ancora riuscita a metabolizzare il verbo di Sarri. È solo il primo duello, la replica il 22 dicembre quando ci sarà in palio la Supercoppa: la banda Inzaghi è pronta a volare ma ora, tra Juve e la complicata trasferta di Cagliari, dovrà confermare di essere finalmente diventata grande.

Dai blog