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Sbaglia Correa, la Lazio non coglie l'attimo

Solo un pari a Bologna con tanti rimpianti per il rigore sulla traversa del Tucu

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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La Lazio spreca ancora a casa Mihajlovic. il dio del calcio aveva scelto il pari, peraltro il risultato più giusto per quanto visto ma pesa il rigore calciato sulla traversa da Correa a pochissimo minuti dalla fine. Finisce 2-2 una partita spettacolare che il Bologna non voleva perdere perché al Dall'Ara si festeggiava i 110 anni della storia del club oltre che il ritorno di Sinisa in panchina. Solo vedendo il sorriso sofferente del tecnico serbo qualche laziale potrà sbollire la rabbia per quel penalty che avrebbe potuto regalare tre punti pesanti. Invece, il pari finale spezza la rimonta biancoceleste in classifica e ingigantisce i dubbi su un gruppo incapace di cogliere l'attimo fuggente. E così il miniciclo di sette partite prima della sosta di domenica prossima, si chiude con un bllancio negativo: tre vittorie, un pari e ben tre sconfitte tra cui quelle sanguinose con Spal e Cluj. Ora bisogna resettare, un po' di riposo e sotto alla ripresa, sabato 19 settembre alle ore 15 quando arriverà l'Atalanta reduce da 4 vittorie di seguito in campionato. Ma torniamo alla gara di ieri che ha confermato pregi e difetti, ormai congeniti. Inzaghi ha scelto la Lazio vecchia, come contro il Genoa. Rispetto alla squadra che ha finito la partita di coppa sono sei gli inserimenti: Luiz Felipe, Radu, Marusic, Leiva, Correa e Lulic. Sull'altro fronte Mihajlovic si è affidato a Palacio e ha sostituito lo squalificato Soriano con Svamberg. Mossa giusta perché lo svedesone sfutta la pigrizia dei centrocampisti laziali e si inserisce spesso. La partita la apre Krejci sfruttando il buco di Lulic a sinistra su Orsolini. Pareggio immediato di Immobile, abile a sfruttare l'assist del bosniaco che si riscatta. Ancora Palacio sfrutta la indecisione collettiva della difesa, poi Ciro segna il settimo gol in campionato (8 totali) e fa 2-2 dopo un primo tempo pirotecnico. Si riparte con l'espulsione di Leiva e il cambio Parolo per Immobile. Resta in campo lo stralunato Correa che però gioca 20 minuti da fenomeno e fa espellere Medel. In parità numerica proprio il Tucu non sfrutta il rigore guadagnato da Acerbi colpendo la traversa (settimo legno). Niente vittoria e tutti a riflettere sulle solite amnesie difensive anche di Jony che continua a perdersi l'uomo (lo spagnolo era entrato a pochi minuti dalla fine), oltre a un modulo forse troppo sbilanciato quando l'avversario ti pressa alto. Milinkovic e Luis Alberto fanno paura quando si attacca ma, quando c'è da contrastare lasciano il compito al solo Leiva ( ieri espulso proprio per questa ragione). Inzaghi che è bravissimo a correggersi in corsa lo avrà capito e ora ha due settimane per trovare la chiave tattica migliore.

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