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Errori e Rocchi: la Lazio perde anche a Napoli

I biancocelesti falliscono l'ennesimo esame da grande: decisiva l'ingiusta espulsione di Acerbi

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Ancora una sconfitta contro una grande, tre pali del Napoli e poca Lazio. Errori, sfortuna e il solito Rocchi che nei momenti decisivi affossa Immobile & co. Cockatil letale per i biancocelesti che perdono il quarto posto. Ancelotti deve fare a meno di quattro titolari tra infortuni (Hamsik) e squalifiche (Koulibaly, Insigne e Allan), in attacco Mertens affianca Milik. Inzaghi sceglie la formula più conservativa del suo 3-5-2, parte in panchina Correa per fra spazio al doppio mediano con Leiva c'è Parolo. Davanti al coppia Immobile-Luis Alberto. Si parte e la Lazio dura cinque minuti, il tempo per sciupare con Milinkovic il possibile vantaggio e avere poco dopo il chiaro segnale dal solito Rochi che ammonisce il serbo al primo fallo veniale. Tant'è, il Napoli prende campo e sovrasta i biancocelesti in tutte le zone del campo. Fabian Ruiz è un gigante in mezzo e Milik colpisce due pali prima che in tre minuti (siamo poco dopo la mezzora, nel frattempo Bastos ha sositutito l'infortunato Luiz Felipe) la Lazio si butti via. Errore clamoroso in uscita di Leiva e Callejon fa secco Strakosha. Poi al 36' Rocchi trasforma un fallo di Acerbi dello spagnolo in una punizione dal limite: Milik pesca il jolly all'incrocio dei pali, 2-0 e biancocelesti spariti. Ripresa con Correa al posto di Lukaku e Parolo va sulla destra. Fabian Ruiz colpisce il terzo palo per il Napoli poi al 20' Immobile segna il gol della speranza con un colpo da biliardo. Acerbi rimedia il secondo giallo e viene espulso dal solito Rocchi (ingiusta entrambe le sanzioni) e addio record di presenze) e Inzaghi toglie Milinkovic per inserire Patric (cambio inspiegabile). Finisce così, Napoli a -6 dalla Juve. Ora domenica all'Olimpico c'è la Juve, bisogna reagire per non farsi staccare nella lotta Champions.

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