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Lazio sparita a Francoforte

Sette gol incassati in due partite: biancocelesti in crisi di identità

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Che tracollo, altri quattro gol presi. C'è tutto nella folle notte di Francoforte, errori, scelte sbagliate, due espulsioni 8la seconda esagerata), un braccio fratturato e tante energie buttate in vista del campionato. Vince l'Eintracht che sfrutta le lacune difensive biancocelesti e si porta in testa al girone: Lazio nei guai e anche un po' sfortunata. Alla fine Inzaghi cambia ma non troppo, il turn-over non è forzato come a Udine la scorsa settimana. Proto in porta, Basta e Durmisi sulle fasce, Correa in attacco sono le quattro novità rispetto a quella che viene considerata la squadra titolare, soprattutto nessun riposo per il terzetto Parolo, Leiva, Milinkovic nel cuore del centrocampo. Davanti c'è Immobile, con la febbre alta di Caicedo nel pomeriggio che costringe il tecnico a schierare Ciro dall'inizio. Sull'altro fronte il tecnico Hutter si affida al centravanti Haller, a lungo seguiito dal diesse Tare. Nella bolgia di Francoforte (50.000 tedeschi avvelenati) succede di tutto e gira male, malissimo. Gol preso al 4' minuto ( Da Costa) su angolo per una marcatura persa da Leiva, Durmisi si rompe il braccio (entra Lulic al 17'), Parolo pareggia quasi subito ma la Lazio arranca dietro e Wallace (con la complicità inattesa di Leiva) concede il nuovo vantaggio a Kostic. Poco prima della fine del primo tempo Basta si fa espellere per un inutile doppio giallo e così la gara già difficile, si complica. In avvio di ripresa Inzaghi cambia subito, Lazio a quattro in difesa e nessun cambio. Correa non coglie l'attimo, Jovic invece fa secco Proto ed è notte fonda. In più lo stesso Correa rimadia un altro rosso (ingiusto) e Lazio in nove dopo un quarto d'ora (si mette col 4-3-1). Fuori Milinkovic, esordio di Berisha, dentro Luis Alberto al posto di Leiva poi il sigillo di Da Costa a chiudere il poker tedesco. Tra meno di 72 ore c'è la sfida all'Olimpico contro la giovane Fiorentina guidata dall'ex Pioli. La Lega Calcio, come al solito, non ha aiutato la Lazio che sarà costretta a scendere in campo alle 15 di domenica e non di sera in ossequio agli accordi con Dazn (davvero non si poteva fare nulla?) ma c'è voglia di rialzarsi dopo il doppio ko ravvicinato. Inutile piangere ancora sul latte versato, c'è bisogno di andare alla seconda sosta stagionale con una vittoria pesante contro una squadra che si candida al ruolo di sorpresa del campionato. Con Chiesa che l'ha fatta franca dopo la simulazione nello scorso turno di campionato ma la giustizia sportiva si dimostra inadeguata. Non resta che sperare nella reazione: serve cuore e un po' di fortuna.

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