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Lazio, salvate il soldato Felipe Anderson

Ingiusti i fischi dell'Olimpico, la qualificazione in Champions dipende da lui

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Capelli inguardabili, postura dimessa e poca voglia di sovvertire una scelta comunque sbagliata. Felipe Anderson contro il Genoa è entrato male in partita rispetto ad altre volte ma i fischi sono stati ingiusti, esagerati e, considerando il carattere del ragazzo, deleteri. Per carità, i 27.000 spettatori presenti avevano tutto il diritto di esprimere il loro dissenso per la prova negativa del brasiliano come di tutta la squadra peraltro, ma accollare la sconfitta a Felipe è un errore imperdonabile. Il carattere non è il suo forte, forse non lo sarà mai, ma lui ha bisogno di coccole e applausi, deve sentirsi la fiducia addosso. Il compito di Inzaghi è salvare il soldato Anderson perché l'eventuale qualificazione in Champions dipende dai suoi guizzi, dai suoi colpi di classe. Luis Alberto è in calo di forma, il tecnico biancoceleste si affidi al brasiliano e sarà ripagato. E i tifosi siano meno cattivi contro un calciatore da amare. Forza Felipe

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