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Alessia Marcuzzi in crisi, Montalbano affonda pure la semifinale dell'Isola dei Famosi

Giada Oricchio
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La semifinale dell'Isola dei Famosi ha perso il confronto con la replica di "Montalbano", ma ha catturato l'attenzione di 4,5 milioni di spettatori per il 23,7%. La finale, lunedì 16 aprile su Canale 5, andrà in onda dagli spazi espositivi dell'Expo della Fiera di Milano e non dall'Idroscalo. Non è stata un'edizione divertente o allegramente trash, ma pasticciata e senza intrecci, senza storie, fatta eccezione per il canna-gate che si è svolto più in Italia che in Honduras. Ieri sera, nel tentativo di alzare la curva dello share, il televoto è stato chiuso ben oltre la mezzanotte e Alessia Mancini è uscita praticamente a fine puntata dopo aver avuto un inspiegabile vantaggio grazie alla vittoria nel gioco che la opponeva all'altro nominato Jonathan. Niente boom, 300.000 spettatori in più della puntata precedente. Quest'anno, gli ascolti sono rimasti più o meno stabili, non c'è stato un crollo nonostante l'evanescenza del reality, l'assenza di dinamiche. Forse ha giocato un ruolo decisivo negli spettatori il desiderio di vedere se c'era la svolta, il cambio di passo. Alessia Marcuzzi non è stata all'altezza degli imprevisti, si è lasciata travolgere da un'onda di fumo come fosse uno tsunami. Non si discute la professionista ma la gestione sclerotica, partigiana e antipatica di quest'edizione: il canna-gate no, sì, no, l'aggressione verbale con tanto di parolaccia e umiliazione (“non fare la moralista con me quando io non sono mai stata moralista con te e tua figlia”) a Eva Henger, il ripetuto “unfair” e “non è la sede opportuna” per ogni “sputtanamento” (se non si parla di questo sciocchezzaio di cosa si deve parlare all'Isola?!). Daniele Bossari non è tagliato per fare l'opinionista: è un cucciolone un po' troppo “proud” di se stesso nonostante osservazioni poco rilevanti o interessanti. Mai tagliente, mai politicamente scorretto. Si salva e alla grande Mara Venier. L'ex presentatrice di “Domenica In”, dopo le prime tre puntate, ha puntellato la conduzione della Marcuzzi, a volte si è perfino sostituita alla stessa nei commenti, nelle domande, nel centrare il nocciolo della questione, nel “cavalcare la tigre” degli imprevisti (che poi sono quelli alza share). Lei li esaltava, la Marcuzzi li archiviava al pari di un brutto voto da non mostrare ai genitori. L'avventura in Honduras si è conclusa in maniera simbolica, emblematica:  “È sempre emozionante vedere le luci della Palapa spegnersi” afferma la Marcuzzi, ma viene sfumata. Ennesimo spettacolo mancato.

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