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La Boschi: che farò nel Pd e nella mia vita privata

Benvenuta all'Abitacolo, Maria Elena Boschi. Non credo che abbia bisogno di presentazioni. Ma io prima ho registrato una breve introduzione senza dire il suo nome e presentandola così: “una donna che negli ultimi anni è stata fra le più potenti in Italia. E che oggi è minoranza di una minoranza...”. Le ha fatto effetto passare dall'una all'altra condizione? Non so sinceramente se sono stata fra le potenti di Italia. E' vero che quando siamo stati al governo ho avuto delle responsabilità importanti. E' stata una esperienza bellissima, ma da fare tremare le vene a pensarci e molto faticosa. Oggi è vero sono minoranza dentro al partito democratico, perché non avendo sostenuto come segretario Nicola Zingaretti, non sono in maggioranza. Però ci sono ancora tante persone che credono che questo paese abbia bisogno di fare riforme serie, di competenze e di crescere. Non mi sento minoranza, ma insieme a tante persone con cui ho condiviso bei progetti e pronta a ripartire. La sua storia e anche l'ultimo anno passato dice che le fortune politiche hanno orizzonti che cambiano rapidissimamente... … E le dico per fortuna ora nella mia posizione. Spero proprio che ricambi con altrettanta velocità. Lo immagino, ma perché è così instabile l'umore dell'elettorato? Non è un fenomeno accaduto solo in Italia. Anche in una democrazia bipolare consolidata come quella americana pensi a che scossone è stata l'ascesa di Donald Trump, imprevedibile per gli stessi repubblicani. Anche in Europa è così. I cittadini decidono per chi votare ormai nell'ultima settimana prima del voto, e addirittura nel momento stesso in cui ritirano la scheda. In politica si vota qualcuno o sulla base della propria paura o sulla base della speranza. Noi abbiamo sempre cercato di suscitare speranze... … e mi dice che gli altri vincono puntando sulla paura. Ma la vostra colpa è di non avere capito quei timori della gente, no? Più che non averli capiti, abbiamo provato a dare risposte che erano troppo razionali e anche di lungo periodo. Pensavamo che per affrontare un tema come quello della immigrazione ci volessero politiche di lungo periodo, e non soluzioni muscolari che fanno colpo nell'immediato ma non risolvono il problema, cosa che già adesso sta emergendo dopo un anno di governo con Matteo Salvini. Loro sono stati più bravi a giocare su questo sentimento di paura, e anche ad alimentarlo. Ma non vedo soluzioni durature. Nè sulla sicurezza, né sull'economia. Non è che la gente oggi stia meglio di un anno fa. Magari chi ha preso il reddito di cittadinanza starà meglio di prima, non le pare? Magari, però tante persone stanno pagando più tasse perché è aumentata la pressione fiscale e non saranno contente. La pressione fiscale è aumentata, ma per i provvedimenti su banche, assicurazioni e alcune tipologie di imprese, non sulle persone fisiche. No, molti enti locali non essendoci più il blocco alla tassazione che noi avevamo messo hanno aumentato le aliquote anche dell'Irpef comunale. E i pensionati? A giugno le loro pensioni sono diminuite, perché non c'è stato l'adeguamento automatico all'inflazione... La fermo. Sull'Irpef comunale ha ragione. Sulle pensioni fino al dicembre scorso c'era il blocco della indicizzazione. Oggi è restato, ma meno pesante di prima. Il blocco della indicizzazione lo abbiamo ereditato, e sempre mantenuto. Ma doveva finire l'anno scorso. Loro lo hanno introdotto, sia pure gradualmente. Ed è innegabile che molti prendono una pensione più povera di prima. Così come a molte famiglie è toccato pagare di più la rata del mutuo. Poi basta parlare con gli imprenditori piccoli e grandi per vedere come il clima non sia affatto positivo. Vabbè, giustamente lei fa il suo lavoro da oppositrice... No, parlo con le persone e le ascolto. E anche essendo tornata a fare un po' il mio lavoro di avvocato, parlo spesso con gli imprenditori. Ma in questo periodo con le feste dell'Unità parlo con tanta gente... Lì però gioca in casa, non vale. Ma no, la gente quando si tratta delle proprie tasche non sta a guardare di che colore o di che partito sei, dice la verità e aspetta cambiamenti, perché a fine mese i conti li debbono comunque fare loro. Sarà, ma poi al momento buono votano Lega e M5s, non voi. Nessuno nega che siamo stati sconfitti alle elezioni. Alle politiche a dire il vero la Lega aveva preso meno voti di noi, ma ha deciso di andare al governo con i cinque stelle ottenendo una posizione di potere. Noi abbiano preferito essere coerenti. Lei dice che è un matrimonio di potere. Io invece ero convinto anche prima delle elezioni che quella sarebbe stata un'alleanza possibile. Perché i due elettorati non sono così diversi, e si coglieva. Anche secondo me. Sono due facce della stessa medaglia, ma fondamentalmente sono due tipi diversi di destra. Sono più diversi nelle scelte di governo che nell'ideologia di base, molto simile. Pensi poi che quando Umberto Bossi muoveva i primi passi fra i primi a seguirlo c'era un allora non noto Gianroberto Casaleggio. Poi certo questo matrimonio non ha pagato per i 5 stelle, che hanno perso 6 milioni di voti in un anno... Anche voi non ne avete persi pochi. Vero, ma non in un solo anno. Voi avevate dato gli 80 euro a milioni di persone. Il M5s ha dato il reddito di cittadinanza. E in un caso e nell'altro invece di ringraziare l'elettorato ha scelto altri. Sono irriconoscenti o non funziona più il voto di scambio? Nessun voto di scambio. Le cose si fanno quando si ritengono giuste, a prescindere dal consenso. Anche questo governo ha mantenuto gli 80 euro. Ma i cittadini non danno il loro voto in cambio di qualcosa. Anche quota 100 e reddito di cittadinanza non si traducono in voti, e quando si capirà che pesano non poco sulle tasche di tutti, magari diventano un boomerang. Si è visto che non producono occupazione come dicevano Veramente no. I dati sulla occupazione sono i migliori degli ultimi anni. Ma non per quello. Lo stesso presidente Inps ci ha detto che non c'è stato quel ricambio automatico che si diceva con quota 100. Anche perché nel pubblico c'è il blocco delle assunzioni fino a novembre. Io credo che la buona occupazione venga anche da nostre riforme anche divisive come il job act. Vedremo se alla lunga le scelte di questo governo produrranno maggiore occupazione... Da venti anni siamo sempre agli ultimi posti di Europa sui fondamentali dell'economia. Non pensa che ci sia un difetto in quel sistema di regole che danneggia soprattutto l'Italia? No, e poi a dire il vero non è manco così. Andavamo bene fino alla fine del primo semestre del 2018, quando a governare eravamo noi. Poi è arrivato questo governo e siamo a crescita zero. Non le sembra che sia colpa di qualcuno? Ci sono i cicli economici da considerare. Però positivo o negativo che sia, sempre in fondo alla classifica siamo. A me sembra che sia un problema di credibilità di questo governo a causare la frenata. Ma la prossima volta la gita in macchina nell'Abitacolo la faccio con Luigi Di Maio che è meno bravo di lei a difendere questo governo... Touché. In realtà volevo portarla a un tema tabù: non è che l'area dell'euro sia dannosa per l'Italia? No, il contrario: sarebbe dannoso uscire dall'euro. Anche solo ipotizzarlo come hanno fatto esponenti di questo governo salvo poi ritrattare, fa danni. Non nego che l'ingresso nell'euro sia stato mal gestito dai governi di centrodestra che c'erano allora... Guardi che l'ingresso l'ha trattato Romano Prodi e preparato in ogni fase un governo di centrosinistra... Ma al momento del cambio c'era Silvio Berlusconi. Ed è stato lì che si è visto raddoppiare il prezzo di tutto senza vedere crescere gli stipendi, e quindi perdendo potere di acquisto. Ma oggi uscirne sarebbe peggio. Poi anche noi siamo andati all'attacco per chiedere il cambiamento delle regole europee, non lo nego. Dovrebbe farlo anche questo governo. Ma alle riunioni europee non va mai nessuno. Nemmeno il ministro degli esteri Moavero. Vorrei vedere battere i pugni davvero per cambiare, invece tante parole poi la scorsa legge di bilancio l'ha scritta Bruxelles. Lei sta provando a fare opposizione, la capisco. Ma non c'è spazio: Lega e M5s sono insieme maggioranza e opposizione a se stessi. Ci sono tre governi, è vero: quello di Giuseppe Conte, quello di Luigi Di Maio, e quello di Matteo Salvini. Ma non è che si fanno opposizione: così non fanno nulla. E passano il tempo a parlare, parlare, parlare. Sui social, con i media, ma poi nessuno fa... Mica scherzavate anche voi con i social e i media. Il governo Renzi era sempre a chiacchierare... Mica vero, Viveva dentro a palazzo Chigi, studiava i dossier, andava all'estero a trattare con gli altri capi di Stato. Governavamo, ma siamo stati meno bravi a comunicare. Loro parlano solo. Come sulla Tav. A proposito, voi che farete sulla Tav? Voteremo la nostra mozione favorevole all'opera e bocceremo ovviamente quella M5s. Siamo stati sempre a favore, e proseguiamo su questa linea. Vedremo cosa farò il centrodestra. Ma tanto il M5s vorrà solo fare il teatrino, che però non servirà a calmare gli animi dei no Tav. Veniamo da giorni complicati e dolorosi. Che sentimento le ha provocato l'assassinio del carabiniere Mario Cerciello Rega? Dolore profondo, lo stesso provato dalla stragrande maggioranza degli italiani. Sono cresciuta in un paese piccolo, in cui i carabinieri sono una presenza importante e una certezza per la comunità. E' stato come fosse morto uno di famiglia. Così per gli italiani: questo è un dolore vero, non di facciata. Alla camera ardente sono andati in migliaia, e anche quegli applausi scroscianti quando passava qualcuno in divisa hanno reso chiaro il senso di comunità degli italiani. Ha ragione. Perché quella stessa capacità di essere comunità non ce l'avete voi politici nemmeno in momenti così? Una parte della politica ha voluto giocare e lucrare dal primo momento su un fatto così drammatico. Da chi si è scagliato sugli immigrati, a chi (una di Fratelli di Italia) ha accusato Renzi addirittura di essere il responsabile politico e morale di quel che è successo. Poi è venuta fuori la storia vera, e mi ha fatto impressione che anche questa vicenda sia nata nel mondo della droga. Come troppe altre. E su questo tutti dobbiamo fare un esame di coscienza vero e puntare di più sulle politiche educative per i ragazzi, spiegando a scuola come l'uso di droga rovini la vita. E poi fare una lotta vera contro la criminalità che ha in mano lo spaccio della droga che distrugge la vita a tanti nostri ragazzi. Le chiedo un'ultima cosa: da qui a cinque anni cosa sognerebbe di fare Maria Elena Boschi? Mi piacerebbe continuare a fare quello che sto facendo oggi: mi piace fare politica e occuparmi delle persone e anche fare l'avvocato, cosa che ho ripreso a fare... Di cosa si occupa? Di societario. Ah, è dove si guadagna meglio... Gli avvocati non guadagnano più come un tempo. E poi non è che faccio grandi cose: la priorità resta sempre il Parlamento, la politica. Perché di impegno di tanti c'è bisogno, anche di rimboccarsi le maniche per cercare di vivere in un paese migliore. Poi vediamo, stare all'opposizione ti offre un po' di tempo in più per gestirti la tua privata e magari... … magari succedono grandi cose nella sua vita privata. Glielo auguro. Nei prossimi cinque anni me lo auguro anche io. E nei prossimi 5 anni la Boschi e il Pd saranno ancora insieme? Spero che il Pd abbia lunga vita davanti a sé, altro che cinque anni. Ma io volevo sapere di lei, se con il Pd avrà la stessa lunga vita... No, no. Qua sono e qua resto. Stasera e le prossime in giro per le feste dell'unità. Continuerò a dare una mano a questo Pd, a questa comunità dove c'è tanta gente che vuole bene all'Italia (Nel video c'è anche una domanda su Etruria, ma la risposta si scopre vedendolo...)

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