Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Gasparri: Salvini, torna a casa o ti sfido a colpi di gamberone

Benvenuto a bordo de L'Abitacolo, Maurizio Gasparri, vecchia volpe della politica italiana... Ah.. lei invece... un volpone della comunicazione Ok, ci siamo fatti le presentazioni. Ma dicevo vecchia volpe perché ci può aiutare a capire con la sua esperienza un momento così confuso... E allora andiamo a caccia di galline e soprattutto di polli Ha mai vissuto un momento così? No, in effetti c'è molta confusione. E anche molta improvvisazione, di cui si parla assai poco. Certo che c'è bisogno di un ricambio, che c'era corruzione e sclerotizzazione dei vecchi apparati. Tutto questo ha determinato la rivolta che soprattutto nei grillini ha trovato risposta. Però quando mai ha visto ministri che non hanno alle spalle manco una esperienza di lavoro o almeno un po' di militanza politica? Non è che avessimo premi Nobel nei governi precedenti. La Madia, la Boschi... tutte alla prima esperienza... Vero. Devo dire che qualcuno attribuisce in questo una certa colpa anche a Silvio Berlusconi. Anche lui prese dalla sua azienda o dalle professioni chi era digiuno di politica. Però poi ci fu un mix. Anche in Forza Italia arrivarono politici con esperienza come Beppe Pisanu e Fabrizio Cicchitto. E ce ne erano nelle fila degli alleati di governo... Un po' di improvvisazione si è vista anche nei governi di centrodestra, no? Sì. Però, prenda due che hanno caratteri impossibili e che non sono mai andati d'accordo come Renato Brunetta e Giulio Tremonti. Erano due professori, che conoscevano bene l'economia. Non me li può paragonare a quelli che sono venuti dopo... Brunetta ce l'ho ben presente. Ogni giorno manda i suoi articoli e le sue previsioni in chat... … li manda pure a tutti noi... Le sue previsioni sono sempre funeste. Ma non si verificano mai. Non è che vadano benissimo le cose. Però lui grida sempre al lupo: arriva la bocciatura delle agenzie di rating. E invece non arriva. Arrivano dati tremendi sulla recessione. E invece il Pil cresce... Perché c'è lo stellone italico che ci protegge... Poi sa, l'Italia è un paese troppo grande per fallire. Quindi anche il sistema internazionale, le agenzie di rating sono cauti. Renato a volte è un po' pessimista. Ne discutiamo anche fra di noi, pensando che questo atteggiamento un po' crudo alla fine non paghi. Perché la gente è sì preoccupata, ma non vuole sentirsi dire che dietro l'angolo c'è il precipizio. Però non siamo messi benissimo, e Renato si basa su numeri che conosce meglio di lei e di me. Sarà così, ma dopo un anno secondo i sondaggi questo governo verrebbe riscelto dalla maggioranza degli italiani. I 5 stelle però già una parte di voti- un terzo- li ha persi secondo quei sondaggi. Hanno perso anche nelle elezioni vere, perfino nei comuni dove governavano come è accaduto ora in Sicilia... Quel che hanno perso loro- e anche di più- però ha guadagnato Matteo Salvini. Vero. Ma anche al 20% non è che siano spariti i grillini. Quando sono in difficoltà lanciano la campagna per diminuire lo stipendio dei parlamentari. Non servirebbe granché per l'economia italiana, ma funziona ancora, soddisfa una vasta platea animata da un comprensibile rancore... E il boom di Salvini come se lo spiega? Le racconto un episodio di qualche giorno fa. Ero in Sicilia per la campagna elettorale in un paesino. Prendiamo un caffè, e c'erano tre pensionati al minimo, che prendevano poco più di 400 euro a testa. Quindici euro al giorno, al limite della sussistenza. Sa di cosa mi parlavano? Della castrazione chimica. In dialetto siciliano stretto urlavano che Salvini ha ragione, che non gliela vogliono far fare. E lei che ha risposto? Che condividevo la necessità di pene severissime. Però non si mi sembrava che in quel paesino ci fossero stuoli di stupratori. Ma niente, loro avevano in testa la castrazione chimica e non – come pensavo io- la necessità di raddoppiare quella loro misera pensione. Se è così sulla castrazione, si figuri sulla immigrazione... Salvini ha tolto il tappo alla cappa di politically correct intercettando paure e sentimenti che nessuno osava esprimere, ma che c'erano, no? Verissimo. E' un dato di fatto. E ha successo per quello. Ma non basta quello. Aveva perfettamente ragione Giancarlo Giorgetti quando all'inizio suggerì ai membri del governo di mettersi sul tavolo la foto di Renzi o della Boschi per avere presente come il successo possa essere effimero. Attenzione, perché l'elettorato è mobile come non eravamo mai stati abituati a vedere... Che fa, il menagramo? No, per carità. Ma noto che con tante cose nuove poi in Spagna sono tornati a votare un partito tradizionale come quello socialista, che esisteva pure un secolo fa. E magari un domani torneranno a votare popolare, se azzeccano il candidato. Pensa che accadrà anche in Italia? Tocca a Salvini decidere se vuole diventare stabilmente il leader del centrodestra o se farsi imprigionare dal mito della autosufficienza, pensando di prendere prima il 40, poi il 50 e chissà un giorno il 90%. Fossi in lui starei più con i piedi per terra... Come fa a diventare il capo di Silvio Berlusconi? Il Cav farebbe mai il numero due? Prenderebbe ordini da Salvini? Berlusconi farebbe il numero uno, il numero due e pure il numero tre, è vero. Per lui è complicato prendere atto di una diversa dislocazione del consenso. Ma non è un ostacolo, perché capisce. E pure Salvini dovrebbe capire l'utilità di una componente moderata del centrodestra... Che utilità? Pensi in Europa, per i rapporti con il partito popolare europeo. Berlusconi è anche grande amico di Orban, sarà fondamentale per costruire una maggioranza alternativa alla sinistra. E comunque non puoi pensare che si faccia tutto con la tua leadership. O che con i social network si risolva tutto. Lei non ne fa uso? Certo che sì. Ho messo la mia foto mentre mangiavo il pescespada e ho fatto il pieno di like. Facendo un video di due minuti sulla sicurezza, ne ho ottenuti molti di meno. Salvini appare con la Nutella, con tutto quel che mangia e fa il pieno. Adesso sui social bisogna apparire così. L'altro giorno ero a Mazara del Vallo per un comizio, e ho pubblicato una mia foto con un gamberone rosso di Mazara. Ha avuto un successo che non avrebbe mai avuto una mia perorazione per i celerini. Però non posso fare politica solo con i gamberoni... Se l'applaudono con il gamberone, se lo mangi! Poi trovi sempre quello che ti scrive sotto: “State solo a magnà...” Quindi attenzione, perché poi nel medio-lungo periodo si viene giudicati per quello che si fa, non per l'immagine simpatica. E' per quello che ha fatto una sua fondazione che proprio oggi a Roma avrà il suo appuntamento annuale mettendo insieme tanti personaggi diversi? C'è da più di 10 anni, prima come associazione e poi come fondazione Italia protagonista. Periodicamente organizziamo incontri e convegni. L'ultimo è stato un faccia a faccia fra me e Carlo Freccero, il direttore di Rai 2. Abbiamo fatto incontri a difesa del diritto di autore. Ne parleremo anche oggi: ci saranno Mogol e Pupi Avati che sta preparando un film su Dante Alighieri. Come ci occuperemo di sicurezza anche alimentare, con la difesa della qualità italiana nel cibo. Ci daranno idee e stimoli poi da usare nel nostro lavoro.Poi certo oggi verrà a fare un saluto anche il mio amico ed ex compagno di scuola Antonio Tajani, perché siamo in campagna elettorale per l'Europa... Quale sarà un buon risultato per Forza Italia? Dobbiamo assolutamente stare sopra il 10%, e possiamo farlo. L'altro giorno abbiamo incontrato Confindustria e le categorie produttive. Tutti chiedono più serietà e concretezza. Lo facciano vedere nell'urna. Ci debbono dare un voto anche se non ci mettiamo lì con la Nutella, non imbracciamo un mitra, non indossiamo la divisa da pompiere. E il gamberone di Mazara dove me lo mette? Ma sì, ho fatto quella foto. Ma non è con i gamberoni che si governa un paese...

Dai blog