Siria, Tajani “Da ribelli messaggi positivi. Sospese procedure visti”

ROMA (ITALPRESS) – “Da parte nostra c’è grande attenzione sulla Siria: i primi segnali non sono negativi, perchè pare che i ribelli che hanno preso il potere vogliono mandare messaggi positivi all’Occidente. Vedremo come proseguiranno nei prossimi giorni le loro iniziative, ma vogliamo essere ottimisti”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Cinque minuti. “Quelli che hanno rubato le automobili nell’ambasciata italiana di Damasco erano probabilmente delinquenti armati, che hanno colto l’occasione della rivolta contro Assad per entrare in ambasciata – aggiunge Tajani, – Abbiamo comunque deciso di lasciarla aperta, per seguire l’evolversi della situazione e dare un segno della presenza italiana in Medio Oriente: una parte degli italiani in Siria è fuggita verso il Libano, altri hanno deciso di rimanere e li seguiremo attraverso l’unità di crisi. Sul riconoscimento del regime siamo in contatto con i partner del G7 e dell’Unione europea, ma anche con la Turchia: ieri ho avuto un lungo colloquio con il ministro degli Esteri turco, che ha garantito sostegno per tutelare le minoranze cristiane. Il capo dei ribelli vuole accreditarsi di fronte al mondo: vedremo se seguiranno fatti concreti, l’importante è che abbandoni i suoi vecchi principi. La Siria si affaccia sul Mediterraneo e su questo la Russia è la grande sconfitta in questa rivoluzione, insieme all’Iran”. “Israele non vuole rischi di terrorismo ed è contento di aver perso Assad: il Golan era una zona neutra e oggi l’hanno occupata. Non vogliono l’uso di armi chimiche e sanno che non c’è unità tra i ribelli in Siria”. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Cinque minuti. “La Turchia è un interlocutore importante per questa situazione – continua Tajani, – Abbiamo sospeso tutte le procedure per l’autorizzazione dei visti: se ci fosse stata la guerra civile avremmo rischiato un’ondata migratoria, ma adesso i cittadini stanno rientrando dai paesi confinanti. L’Italia può essere una cerniera tra l’Europa e la nuova amministrazione americana, ricoprendo un ruolo da interlocutore privilegiato”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

  

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