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Webuild “Modello Genova diventi paradigma per lo sviluppo del Paese”

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ROMA (ITALPRESS) – “Una squadra di 70.000 persone con 115 anni di esperienza”: il Gruppo Webuild pone al servizio del rilancio infrastrutturale e occupazionale dell’Italia “la qualità e l’ingegneria italiana sinonimo di eccellenza nel mondo, come ha dimostrato l’esperienza del Gruppo nella realizzazione del nuovo Ponte di Genova”. In una nota Webuild sottolinea “un’esperienza che vuole consolidare in Italia anche in altre opere, in una fase di riforme fondamentali per la ripresa della produttività e della competitività del Paese, nell’ambito delle sfide comuni che l’Europa chiede di affrontare a imprese ed istituzioni con spirito di coesione e di resilienza”.
Webuild è impegnato nella costruzione di alcuni tra i più grandi progetti infrastrutturali in Italia e nel mondo. In Italia il Gruppo conta 11.000 dipendenti e collabora con una filiera di circa 5.000 piccole e medie imprese nei 5 principali progetti nel Paese, “per sostenere il rilancio economico ed occupazionale di tutta la filiera e valorizzarne le competenze, come è avvenuto nella sfida di realizzazione del nuovo Ponte di Genova”.
Quindici mesi di lavori. Quattrocentocinquanta giorni segnati da eventi eccezionali come la pandemia del Covid-19: “Tanto è bastato per portare a compimento la costruzione del nuovo Ponte Genova San Giorgio, il viadotto che attraversa la valle del Polcevera e restituisce alla città di Genova un’infrastruttura strategica per la sua rete di mobilità. Un record ottenuto grazie alla collaborazione tra imprese e istituzioni, alla trasparenza in tutta la fase di costruzione, alla velocità con cui è stata realizzata l’opera grazie a tanti cantieri all’opera in parallelo 24h/24, all’innovazione applicate al ponte, come i robot wash, per un’opera sostenibile nel tempo”, sottolinea Webuild.
“In due parole – si evidenzia -, un risultato ottenuto grazie al Modello Genova che deve oggi diventare paradigma della possibilità di realizzare opere in tempi rapidi per lo sviluppo infrastrutturale di cui tutta l’Italia necessita”.
(ITALPRESS).

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