magistratura a pezzi
Caos Procure, Poniz alla guida dell'Anm
Linea dura contro il carrierismo in magistratura e contro le "porte girevoli" tra politica e toghe. Sono i punti centrali del discorso che Luca Poniz, nuovo presidente dell’Anm, ha voluto rivolgere ai colleghi, subito dopo la sua elezione. «La magistratura non è quella che emerge dalle intercettazioni che abbiamo letto in questi giorni», ha affermato, sottolineando il «compito difficile» a cui è chiamato il sindacato delle toghe dopo «gli eventi che ci hanno devastato». La bufera scaturita dall’inchiesta di Perugia, che vede come principale indagato il pm di Roma Luca Palamara (dal 2008 al 2012 presidente dell’Anm) ha toccato così la magistratura associata: esce dalla Giunta Magistratura Indipendente, rientra il gruppo di Davigo, Autonomia&Indipendenza. Ad Area e Unicost, con il presidente Poniz e il segretario Giuliano Caputo, vanno gli incarichi principali in Giunta. «Non è stato un regolamento di conti», ha puntualizzato Poniz (pm a Milano ed esponente di Area, fino a ieri vicepresidente dell’Anm), dopo le dimissioni di Pasquale Grasso dalla presidenza e l’esclusione di MI dalla Giunta: «se e quando ci sarà una situazione matura - ha rilevato il neo presidente - saremo felici di recuperare l’unità». Alla base della magistratura, e quindi anche a chi non è mai stato iscritto a una corrente, il nuovo presidente ha rivolto la sua intenzione di «dare voce a tutti», in primis con l’assemblea generale già fissata per il prossimo 14 settembre, poi con il congresso di fine novembre in programma a Genova. Anche le elezioni suppletive per il Csm, previste in ottobre per sostituire due dei togati dimissionari, possono essere un’occasione «per una competizione davvero aperta», ha osservato Poniz, con candidati esterni alle correnti. In quella che ha definito «notte della magistratura», il neo presidente con la sua Giunta - che sarà in carica fino al prossimo inverno, quando si voterà per i nuovi rappresentanti del parlamentino - dovrà trovare un percorso per il recupero di «credibilità di fronte ai colleghi e ai cittadini», riflettendo anche sulle riforme in cantiere, da parte del Governo, che riguarderanno la giustizia e il Csm.