fallimento
Sveglia, ne ha diritto più di altri. E dopo di lei ce ne sono milioni
Cara Luana, grazie di questa lettera e soprattutto dei tuoi toni educati che mantieni anche scrivendo una storia che fa ribollire il sangue. Sono assalito dalla rabbia leggendoti all'indomani della inchiesta della Guardia di Finanza che in Calabria ha pizzicato 101 boss della ’ndrangheta che avevano ottenuto da tempo il reddito di cittadinanza. Se penso poi che tu che non hai più nulla sei stata trattata come una approfittatrice nel momento in cui sono al governo non una, ma quattro diverse sinistre, fa capire come oggi la politica sia o totalmente incapace di guardare la realtà o davvero in assoluta malafede. Quel che è accaduto a te non ha nulla a che vedere con il coronavirus e il caos di queste settimane, ma le risposte che non hai avuto sono le stesse che mancano oggi a centinaia di migliaia e forse milioni di italiani di cui non si riescono a capire i bisogni. Non sono mai stato contrario all’idea in sé di reddito di cittadinanza, anzi. È un dovere dello Stato aiutare chi ne ha davvero bisogno, e farlo con rapidità perché chi non ha mangiare non può aspettare. Pubblico la tua lettera nella speranza che qualche funzionario che applica formulette e commi scritti dall’azzeccagarbugli di turno abbia un sussulto e capisca che dietro ogni pratica esaminata con stanchezza c’è una vita, una persona. Ci sei tu, Luana. E oggi milioni come te per cui gli Isee o le dichiarazioni dei redditi del 2018 (le ultime a disposizione), non dicono più nulla di vero, perché in poche settimane il mondo è cambiato, tutto è stato stravolto e chi allora poteva vivere dignitosamente oggi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena perché ha perso tutto. Per approfondire leggi anche: 'Ndranghetisti col reddito di cittadinanza Viene difficile credere alla buonafede di chi esamina queste pratiche, perché se una Luana è impiccata a un vecchio reddito che non esiste più, sono ormai troppi i casi in cui migliaia di truffatori hanno ottenuto un reddito di cittadinanza che a loro non spettava. Non hanno trovato burocrati sulla loro strada fior di evasori fiscali e grandi criminali di cui pure si conosceva la storia. E nemmeno tanti furbetti pronti a lucrare dalle casse pubbliche un sussidio in più a loro non dovuto. Ma i tuoi antichi 6 mila euro in banca invece hanno scandalizzato chi doveva aiutarti diventando ostacolo insormontabile che chiude le porte a qualsiasi giustificazione. Spero davvero che leggendo le tue misurate parole sentano un crampo nello stomaco quei ministri del Movimento 5 stelle che festeggiarono dal balcone di palazzo Chigi la «fine della povertà» (mai previsione fu più infausta), e con o senza crampi si muova subito il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, per mettere fine a una ingiustizia. Però care sinistre al potere (Pd, Leu, Italia viva e gran parte dei grillini), se vi togliete quel paraocchi ideologico che vi annebbia la vista e iniziate a scoprire la realtà come è, così diversa dalla vostra immaginazione, di Luane con il loro drammatico e urgente bisogno ne trovereste a bizzeffe. Moltissimi messi sul lastrico dai vostri decreti con cui avete chiuso mezza Italia a marzo: non hanno più nulla e molti di loro nemmeno la speranza di ritirarsi su nei prossimi mesi perché ancora attendono la cassa integrazione e temono con fondamento di perdere anche il posto di lavoro con la catena di fallimenti che è alle porte. Non avendo più da mangiare, questo autunno si metteranno in fila a chiedere il reddito di cittadinanza, e che farete? Li rimanderete a casa a mani vuote perché avevano un Isee superiore al consentito nel 2018 o anche nel 2019, prima di perdere tutto? Siete così affezionati a indicatori ormai senza senso da averne farcito anche i nuovi decreti, con il risultato che ora scatteranno per milioni di italiani non uno, ma addirittura due bonus vacanze. Uno da 600 euro dal primo di luglio, direttamente in busta paga perché in un periodo drammatico come questo non avete avuto il coraggio di spiegare agli italiani che bisognava soprassedere sullo sconto del cuneo fiscale che avevate promesso. L’altro da 500 euro sotto forma di crediti di imposta erogato a chi prenota le vacanze al mare, ai monti, sul lago o in campagna. In tutto 1.100 euro che donerete ad esempio a milioni di statali e dipendenti pubblici che sono fra i pochi in questi mesi a non avere perduto nemmeno un centesimo, anzi stando a casa in smart working (non hanno lo spettro della cassa integrazione) hanno pure risparmiato qualche spesa ordinaria. Soldi sinceramente buttati via nel momento sbagliato, in cui i bisogni sono certamente altri. Cambiate queste regole inutili, e fate sentire già oggi a Luana che uno Stato c’è e non è solo uno slogan vuoto.