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Coronavirus, la verità di Ilaria Capua: la pandemia era prevista

Giada Oricchio
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A “Domenica In”, Mara Venier intervista la virologa Ilaria Capua in video collegamento dalla California. L'esperta non usa giri di parole: “Si sapeva che prima o poi sarebbe arrivato un virus pandemico. Fa parte nella nostra esistenza e dobbiamo farci i conti, non possiamo far finta di niente. Non sappiamo cosa succederà perché il virus fotocopia se stesso, si replica e miete vittime specie in alcune popolazioni. I contagi sono importanti, ma non sono il punto di rottura. Le terapie intensive sono il punto di rottura. In Italia, al di là del numero dei contagi che è importante, le cose vanno davvero meglio. Ora dobbiamo fare in modo che la sanità si riprenda, si riorganizzi in termini pre Covid. Solo gradualmente potremmo riprendere una vita normale, ma è importante dire che chi si ammala sarà ben curato. Dissi che i nonni dovevano stare lontani dai nipoti perché i bambini trasportano l'infezione e la amplificano. In un momento di particolare emergenza con gli ospedali pieni, l'unica misura efficace era quella di tenere i nonni protetti”.  Per approfondire leggi anche: Il business dei virologi in tv In un altro passaggio del colloquio, la dottoressa Capua ammette che l'emergenza ci ha colto impreparati: “L'informazione in alcuni casi ha fatto un buon lavoro, in altri no. Ora è il momento di cominciare a parlare di sanità pubblica in televisione anche in trasmissioni come Domenica in che guardavo da piccola. Da questo problema verremo fuori insieme. Gli italiani hanno capito che feste di compleanno, feste di laurea per un po' non si possono fare, magari possiamo reinventarci una vita meno frenetica, più a misura d'uomo e con regole di sanità pubblica, come quella di lavarsi sempre le mani. Se qualcuno scappa con tutti i pezzetti del cielo, il cielo poi non lo ritroviamo più. Facciamo un patto: arriviamo al 28 giugno e rivalutiamo la situazione”.

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