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Vendita della Roma in salita, senza soci Friedkin molla

Dan Friedkin

Il texano perde i partner con cui stava comprando il club e ne cerca altri ma l'affare è bloccato. Pallotta aspetta un'alternativa

Alessandro Austini e Filippo Biafora
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Si raffredda l'asse tra Boston e Houston. Con la pubblicazione della semestrale la Roma ha ufficialmente confermato che la trattativa tra Friedkin e Pallotta non è ancora tramontata definitivamente ed è rallentata per effetto della diffusione del Covid-19, ma l'affare ha imboccato una strada in salita e sono giorni di profonde riflessioni. L'imprenditore texano ha per il momento ridotto al minimo i contatti con la controparte - qualche telefonata è andata in scena la scorsa settimana - dopo essere stato vicino a diventare il secondo proprietario statunitense della storia della società capitolina.  Per approfondire leggi anche: Ecco il piano di Dan Friedkin Emerge ora un retroscena inedito sulla trattativa: alcuni fondi d'investimento europei avevano deciso di affiancare l'imprenditore texano nell'operazione. Si era arrivati a un passo dalle firme, poi lo stop dovuto alla pandemia. E i danni conseguenti per la Roma e l'economia mondiale. A complicare ulteriormente l'esito del deal va registrata la difficoltà di Friedkin di confermare la presenza al suo fianco di soci di minoranza. L'attuale situazione di incertezza sul futuro del campionato e sui conti della Roma non scalda gli animi di possibili investitori, in generale poco propensi ad accettare di completare una trattativa sulle cifre ventilate da Pallotta anche negli ultimi tempi: il presidente giallorosso ha fatto sapere ai soci di minoranza all'interno di AS Roma Spv Llc (la controllante), che hanno intentato una class action contro il patron giallorosso, che un punto di svolta per il ritorno sul loro... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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