EDITORIA
Dopo il ribaltone a Repubblica giornale e sito in sciopero
"Partigiani si nasce e non si smette di esserlo". Si chiude così l'ultimo editoriale di Carlo Verdelli, sostiuito al timone di Repubblica da Maurizio Molinari, che lascia a sua volta la direzione de La Stampa a Massimo Giannini. Per approfondire leggi: Ecco la rivoluzione dei direttori del Gruppo Gedi Il ribaltone non è piaciuto ai giornalisti di Repubblica: l’assemblea di redazione, che non ha gradito il cambio al vertice avvenuto in un momento così particolare, ha votato a larga maggioranza per uno sciopero. Domani il giornale non sarà in edicola e il sito si fermerà dalla mezzanotte di oggi fino alla mezzanotte di domani. "La falce del coronavirus - scrive Verdelli nel suo saluto ai lettori ha spezzato in due le nostre esistenze, in un prima che sembra lontanissimo e in un dopo, quello nel quale siamo ancora immersi, che richiederà molta forza e altrettanto coraggio per essere affrontato senza lasciarsi prendere dallo sconforto o dalla furia. Da Repubblica abbiamo cercato di raccontare tutto questo, come è nella storia lunga di questo grande giornale. Raccontare, cercare di capire, provare a spiegare in modo trasparente: il giornalismo non è un affare complicato. E’ un mestiere civile, che richiede devozione e passione. La redazione che ho avuto l’onore di guidare in questi 14 mesi è stata formata su questi principi, li applica in automatico, che si tratti di politica o di finanza, di cultura o di qualsiasi altro argomento di cui è intrecciato il nostro presente. Eugenio Scalfari, nel 1976, ha creato il dna di questa scuola di giornalismo e i pochi direttori che gli sono succeduti, a cominciare da Ezio Mauro e poi da Mario Calabresi, l’hanno fatta crescere, gli hanno aggiunto ingredienti, ne hanno rafforzato l’identità. Ho parlato tante volte, durante questo mio viaggio, con Eugenio e Ezio, e molto ho imparato dalla sapienza di entrambi. Soprattutto ho imparato, in un corso accelerato, quale sia l’anima profonda di questo giornale, quanto abbia a che fare con i valori forti della democrazia, dell’indipendenza, della libertà".