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Stop ai mercati in strada

Damiana Verucci
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Stop ai mercati su strada, settimanali e di tutti quelli che non consentono ingressi contingentati, stile grande distribuzione. In pratica a Roma resteranno aperti solo i banchi che vendono generi alimentari all'interno di spazi con ingressi controllabili. Ci dovrà essere una persona che farà entrare volta per volta i clienti. Questo per permettere il rispetto della distanza di un metro richiesta per tutte le attività commerciali rimaste aperte. In realtà è stata una nota dei vigili urbani un paio di giorni fa a chiarire quali mercati potessero restare aperti e quali, invece, no.  Per approfondire leggi anche: La Raggi sospende le tasse comunali E ieri il Campidoglio ha ulteriormente precisato: «Al fine di rendere omogenea l'azione amministrativa dell'Ente su tutto il territorio capitolino, si ribadisce che i mercati che possono esercitare sono solo quelli strutturalmente adeguati, tali cioè da permettere al gestore di controllare gli accessi in modalità contingentata e implementare una soluzione organizzativa atta a mantenere la distanza interpersonale di almeno ad 1 metro, onde evitare possibili assembramenti». Dunque «laddove non siano rispettate o rispettabili tutte le condizioni volte a minimizzare il rischio sanitario – come, ad esempio, nei mercati saltuari e nei mercati su sedi improprie – non sarà possibile esercitare, pena la sospensione di tutte le attività coinvolte». Via bancarelle come quelle su via Ottaviano, viale Giulio Cesare, via Cola di Rienzo e anche all'interno di marcati attrezzati come piazza Irnerio, Trionfale già da qualche giorno i banchi non alimentari erano chiusi. Qualche malcontento degli operatori che non trovano giuste le chiusure; ma alcuni si stanno già organizzando per vendere generi diversi on line. Ad appoggiare lo scontento di alcuni la Cna di Roma che ritiene «che i provvedimenti restrittivi che impongono la chiusura di attività economiche, in particolare quelle diretta alla vendita di soli generi alimentari, sia arbitraria e senza riferimenti nel Decreto 11 marzo, che piuttosto recita al comma 1 dell'art.1 "sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta i mercati, salvo le attività diretta alla sola vendita di generi alimentari". Neanche nelle successive disposizioni della Regione Lazio vi fa riferimento alla chiusura di tali attività». Secondo l'associazione degli artigiani, le chiusure dei mercati rionali all'aperto che si stanno verificando in queste ore «sono ingiustificate e vanno immediatamente bloccate, chiedendo, piuttosto, agli operatori di contingentare l'afflusso dei clienti». Alcuni mercati, tuttavia, per non restare chiusi si stanno attrezzando; al mercato Magliana ad esempio gli unici due cancelli aperti saranno via Pescaglia e via Cutigliano. Questo per permettere l'ingresso contingentato disposto dal Campidoglio. Al Laurentino, dice il presidente Ags Valter Papetti, utilizzano il servizio dei carabinieri ausiliari tenendo tre cancelli aperti e poi all'interno fanno mantenere le distanze ricordando alle persone di dover rispettare il decreto. Ma Papetti sottolinea anche che le persone stanno via via ripopolando alcuni mercati, vengono per lo più da soli, muniti in maggior parte di mascherine e guanti e acquistano frutta e verdura, ma anche pesce e carne. Un segnale di speranza in un momento difficile.

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