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Le Sardine fanno i Saviano ad Amici. E la base si ribella: così ci tradite

Dario Martini
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Le Sardine fanno i Saviano di turno sul palco di Amici di Maria De Filippi. E ai tre portavoce dei «pesciolini» tocca la stessa sorte dello scrittore di Gomorra. L'accusa è di aver portato la politica in un programma di intrattenimento. Di aver fatto propaganda (di sinistra) in una trasmissione dove si dovrebbe solo pensare a ballare e a cantare. Se Saviano nelle sue vecchie apparizioni, nel 2015 e nel 2017, si concentre) sulla tragedia dei migranti, le tre sardine (Mattia Santon, Jasmine Cristallo e Lorenzo Don noli) hanno preso di mira il nemico di sempre: Matteo Salvini. Per inciso, lo stesso di Saviano. Nel suo intervento durante la prima puntata serale del talent show di Mediaset, la Cristallo ha parlato di «chi usa la paura per ottenere dei consensi e a questo bisogna dire basta e portare avanti la bellezza, che pub salvare il mondo». Non occorreva citare il leader della Lega per capire a chi si riferisse la portavoce delle Sardi ne calabresi. Per non lasciare alcun dubbio è stato fatto ricorso anche alle immagini. Nel suo monologo la Cristallo ha toccato il grande maxi-schermo, dove campeggiava la nave Alan Kurdi, ed ecco apparire un gruppo di migranti appena salvato dall' ennesima tragedia nelle acque del Mediterraneo. Il tema della paura, contro cui bisognare lottare con tutte le nostre forze, è stato il leitmotiv di tutti e tre gli interventi. Anche l'antidoto lo stesso: la bellezza, l'unica virtù che ci può salvare dall' odio dilagante. Ovviamente, non poteva mancare un riferimento al simbolo del politically correct, alla campionessa della lotta contro i cambiamenti climatici, quella Greta Thunberg che Donnoli invita a seguire come un esempio unico, perché continuare ad «essere se stessi», come fa lei che viene sbeffeggiata ogni giorno, «è una figata». A non prendere bene la partecipazione delle Sardine al la trasmissione della De Filippi non sono stati solo i telespettatori di centrodestra che votano Salvini. Anche una larga parte della base si è sentita tradita. I portavoce del movimento avrebbero la colpa di aver abbandonato la piazza, cedendo al richiamo "pop" della televi sione. Vengono accusati di aver scelto di omologarsi alla dittatura dei talent. Di essere diventati uno strumento finito nelle mani di altri. Di aver perso la spontaneità delle origini. «Mi dispiace per i ragazzi che perdono credibilità in un programma che apre con la propaganda politica», «è stata una sequela di ovvietà», sono solo alcuni dei commenti più teneri apparsi sui social. A puntata conclusa, i tre hanno provato a discolparsi. Santon, intervistato da Fanpage.it, si è giustificato così: «Sapevamo di generare polemiche, ma vogliamo al largare il messaggio. Abbiamo scelto Maria perché è stata la prima a sdoganare certi temi. La De Filippi per noi ha un valore diverso rispetto agli altri programmi Media set, nei quali continueremo a non andare». Tradotto: la televisione di Silvio Berlusconi non ci piace, ma Maria fa eccezione. Gli ascolti in prima serata che tradizionalmente fa Amici non c'entrano. In loro soccorso è intervenuto il governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il quale sa bene quanto sia loro debitore nella battaglia che lo ha visto prevalere sulla leghista Lucia Borgonzoni nelle elezioni di fine gennaio. «Le Sardine ad Amici dalla De Filippi? Hanno fatto bene ad andare, non penso che abbiano fatto nulla di male, nulla di grave - ha detto Bonaccini ospite a "L'intervista di Maria Latella" su Sky Tg24 - Le Sardine sono state importanti perché hanno dato una mano a dimostrare che non solo Salvini riempiva le piazze e che era importante partecipare». Anche il segretario della Lega si è concesso una battuta sui tre attivisti del movimento: «Io la tv la vedo poco e male. Mi hanno detto che ieri c' erano le Sardine da Amici, dalla De Filippi... Eh si, siamo arrivati alle Sardine anche da Amici, ragazzi un segno dei tempi che cambiano...».  

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