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Conte nei guai fino al Colle

Filippo Caleri
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E' un venerdì nero per il premier Giuseppe Conte. Le due anime della sinistra, Pd e Italia Viva, hanno litigato tutto il giorno. E sono arrivate vicinissime al punto di non ritorno, ma alla fine la maggioranza ha trovato la quadra sulla manovra. Che assomiglia più a una resa senza condizioni che a un accordo. Nella serata di ieri dopo colpi di scena, tavoli chiusi e riaperti, uscite di Conte per incontri istituzionali con il presidente del Ciad e con il presidente Mattarella, il premier ha annunciato la ritirata sulla prima impostazione della Manovra. È il vero punto di svolta è proprio in quell'incontro al Colle dove Conte, spossato dalle trattative della giornata, ottiene una sorta di lasciapassare per evitare l'implosione dell'esecutivo. Anche se Conte ha puntualizzato: «Con Mattarella nessun accenno alla tenuta della maggioranza». Per approfondire leggi anche: Manovra, Conte: "Dopo approvazione riforme programmatiche" Alla fine il compromesso vede l'azzeramento della tassa sulle auto aziendali. Nessun cittadino pagherà un euro in più perché l'imposta si trasforma in un incentivo fiscale, dunque una detrazione per l'utilizzo dei veicoli meno inquinanti. Il secondo passo indietro è sulla plastic tax, pur ritenuta una tassa di scopo importante per accelerare la riconversione produttiva verso polimeri biodegradabili, viene abbassata drasticamente: «Abbiamo ridotto l'impatto dell'85% e la sua partenza è stata rinviata al primo luglio» ha spiegato Conte. Arretramento anche sulla sugar tax che partirà sì, ma solo dal primo ottobre del prossimo anno. Anche in questo caso... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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