l'intervista
Emanuele Filiberto: "Sovranista? No mi basta principe"
«Scusi Principe, lei è sovranista?». «Ahahah, sinceramente oggi non capisco più cosa voglia dire essere sovranista e neppure essere anti-sovranista. Sono soltanto parole che andrebbero messe da parte per pensare ai cittadini e all’Italia». La nostra intervista ad Emanuele Filiberto di Savoia comincia così, dal tema del sovranismo, il più naturale per un discendente di Re. Anche se le sue risposte a "Il Tempo", su questo e su altri grandi temi di questa nostra Italia in crisi nell’anno 2019, vi stupiranno. Per approfondire leggi anche: Emanuele Filiberto spaventa la politica Un Principe non sovranista è una notizia. Almeno un poco populista lo è? «Bisogna trovare una nuova parola per rappresentare ciò di cui ha veramente bisogno l’Italia e penso sinceramente che sia il termine sovranista sia il termine populista non abbiano più nessun significato, sono state usate troppo a destra e a sinistra, da persone che spesso non ne conoscevano neppure il significato». Non sarà perché oggi tutta la politica italiana nel linguaggio è populista, seppur con sfumature diverse? «Io credo che siano diventati tutti opportunisti della politica. Perché loro ci vivono di questo. Se lei guarda tutte le legislature che si sono susseguite in Italia, dal 1948 ad oggi, vedrà che con il passare del tempo la classe politica è diventata molto scarsa, poco studiosa e poco preparata. E quindi opportunista: sono persone che hanno bisogno della politica per vivere, non hanno un altro lavoro, cosa potrebbero fare d’altro? Ed è quello il grande problema. Hanno bisogno della politica per vivere ed in questo senso sono opportunisti di una situazione con la speranza che gli duri il più a lungo possibile. Quanti imprenditori, quanti professionisti, quante persone valide che appartengono al mondo del lavoro o alla società civile potrebbero darci esempi e idee per mettere a posto questo Paese e quanti non lo fanno perché non hanno spazio in un’Italia dove, soprattutto in politica, c’è tutto tranne la meritocrazia!»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI