che caos
Ilva è solo un gioco per ministri
Che facciamo dell’Ilva? Un giardino di rose? La Gardaland del Sud? Un enorme magazzino pacchi di Amazon? Un super hangar di F35 così dopo averli comprati li nascondiamo anche al grillino più pacifista e riottoso? O un grande prato verde dove nascono speranze come direbbe Gianni Morandi? Non prendete me per pazzo. Perché non è colpa mia se fioriranno queste meraviglie. La responsabilità è tutta del premier Giuseppe Conte. Avendo capito che quei cattivoni di Arcelor Mittal non si spaventano del suo azzeccagarblugliese e sono pronti a fare le valigie una volta per tutte, non sa che pesci prendere a Taranto. Così ha chiesto a tutti i suoi ministri con la lettera più grottesca che sia mai partita da palazzo Chigi, di regalargli qualche idea per risolvere la questione. Conte sostiene di averne ricevute già due che sono una bomba. La prima arriva dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Sono pronto a rilanciare l'Arsenale di Taranto!”. La seconda, più ambiziosa, viene dall'ex assessore di Chiara Appendino e neo ministro dell'Innovazione, Paola Pisano, che -ha svelato il premier- “mi ha rappresentato la volontà di realizzare un progetto di ampio respiro, affinché Taranto possa diventare la prima città italiana interamente digitalizzata”. Una cosuccia che si realizza più o meno nel doppio del tempo che serviva a bonificare l'Ilva facendola diventare il primo produttore mondiale di acciaio pulito. C'era ancora una cosa che mancava alla più grande tragedia industriale ed umana del Sud Italia: trasformala in barzelletta noir. Non avrebbe osato nemmeno... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI