"Ministro dell'immigrazione". Sì o no all'idea di Prodi?
Romano Prodi ha avuto un'idea: “Io farei un ministero - ha detto l'ex premier ulivista - per l'immigrazione, non per nulla c'è un commissario europeo per l'immigrazione. Non è solo un problema di ordine pubblico ma di futuro del Paese”. A parte il fatto che fino adesso il Commissario Europeo citato da Prodi, chiunque abbia ricoperto la carica, non è mai riuscito a dare un gran contributo di sintesi che unisse i Paesi europei, divisi dalle diverse politiche sull'immigrazione, la domanda che la proposta prodiana solleva è: ma davvero una poltrona ed un Ministero in più aiuterebbero l'Italia a rendere più sensibili gli altri paesi Ue sul tema dell'accoglienza diffusa e della redistribuzione dei migranti? Noi crediamo di no, perché come hanno dimostrato Matteo Salvini e anche Marco Minniti, se un Ministro dell'Interno ed un Governo hanno una politica sull'immigrazione, non serve avere un Ministero ad hoc. Perché i rapporti di forza, anche dentro l'Unione Europea, riguardano sempre i singoli Paesi ed il loro peso. E non un Ministero in più o in meno. Prodi, avanzando la proposta di una Ministro per l'Immigrazione, sostiene che “ci vuole qualcuno che parli con l'Europa e che ci aiuti a superare e cambiare il trattato di Dublino”. Ed i Governi, a cosa dovrebbero servire? Al di là delle opinioni, però, la proposta di un Ministero per l'immigrazione sta facendo discutere. E allora, cari lettori, diteci la vostra: siete favorevoli o contrari?