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Emergenza rifiuti, la soluzione lasciata nel cassetto

La crisi dovuta alla chiusura per manutenzione di Malagrotta si poteva evitare. E in Ama mancano anche i guanti per gli operatori predisposti alla raccolta a terra

Franco Bechis
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L'emergenza rifiuti a Roma era stata prevista con largo anticipo, e addirittura annunciata formalmente con due mesi di anticipo al comune di Roma e alla sua azienda rifiuti, l'Ama. Ma nessuno ha mosso un dito né ascoltato consiglieri che avevano messo in guardia i vertici dell'amministrazione- in testa proprio la sindaca Virginia Raggi- su quel che inevitabilmente sarebbe accaduto. Oggi la situazione della capitale è difficilmente risolvibile in tempi brevi: secondo i primi calcoli della stessa azienda di raccolta in questo momento oltre un milione di tonnellate di rifiuti sono ormai riversi nelle strade in larga parte della città, con punte di grande criticità all'Eur e a Roma Nord. E in conseguenza di questa situazione anche quel poco di differenziato che veniva fatto dall'utenza privata non è più separabile, e con i lunghi tempi dello stop inevitabilmente scenderà la percentuale di raccolta differenziata 2019 della città di Roma, come se la giunta Raggi non avesse mai mosso un passo in avanti nella sua consiliatura... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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