il caso
Pamela Prati, adesso è guerra con le manager
Il "Prati-gate" finisce in commissariato. Pamela Prati ha ricostruito la sua verità nello studio del suo avvocato Irene della Rocca, mentre le manager dell'Aicos Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo sono state ascoltate in merito all'aggressione con l’acido ritrovato fuori casa della Prati. Intanto la polizia postale ha scoperto l’identità dei due presunti figli in affidamento e a “Mattino Cinque” emergono tante altre bugie delle tre donne che hanno iniziato lo scaricabarile. E adesso si salvi chi può. La “grande truffa del gossip” (cit. D’Agostino) si sta trasformando in una truffa reale dai possibili risvolti penali. Un matassa di ciarpame delirante così aggrovigliata che è difficile dipanare. Ieri a Roma le tre donne sono state ascoltate dalla polizia in due sedi diverse in merito alla denuncia (sulla quale ci sono diverse versioni, nda) per l’acido ritrovato fuori l’abitazione di Pamela Prati. In serata l’avvocato della showgirl, Irene della Rocca, ha diffuso un comunicato a difesa della sua assistita: “Con la presente nota si informa che, la scrivente avv. Irene della Rocca, in qualità di legale di fiducia della Sig.ra Pamela Prati, ha provveduto a risolvere il contratto tra la stessa e l'agenzia Aicos Management Group di Michelazzo Eliana. Il rapporto si intende risolto anche in merito alla carica onorifica di direttrice della stessa Aicos Management assunto dalla Sig. ra Prati. Per quanto premesso, da oggi in avanti, la mia assistita non ha più nulla a che fare con la società Aicos Management Group di Michelazzo Eliana”. Una presa di posizione che prelude ad altre mosse: una nuova intervista della Prati in tv? Una causa legale? Vedremo. A “Mattino Cinque”, Federica Benincà - ex tronista di “UominieDonne” assistita dall’Aicos per due anni fino a 10 giorni fa quando ha risolto il contratto – è stata in grado di fornire particolari in merito alla denuncia di Pamela Prati: “Sì, io ho potuto visionarla perché mi sono affidata a un legale per tutelare i miei interessi verso Eliana Michelazzo e l’Aicos. Si tratta di una denuncia di 4 pagine in cui Pamela cita anche Mark Caltagirone per dire che sta soffrendo per questa storia. È gravissimo perché l’uomo non esiste. La polizia postale ha indagato e scoperto che i figli in affido esisterebbero. Una sarebbe la figlia di un avvocato di Cagliari e il bambino sembrerebbe essere il nipote di una delle due agenti, ma non c’è certezza”. Federica Panicucci resta esterrefatta e osserva che si potrebbero configurare dei reati. Di recente, la Benincà ha ricevuto una telefonata da Pamela Perricciolo (quella che a “Live Non è la d’Urso” venne descritta come una semplice dipendente, nda) e svela: “Non mi aspettavo quella chiamata. Il mio avvocato non riusciva a contattarle. Pamela Petricciolo mi dice che Eliana Michelazzo l’ha lasciata con 36 euro sul conto, che c’erano due agenzie Aicos di cui una non ne era a conoscenza. Mi dice che è lavoratrice a Partita Iva e avanza un sacco di soldi da Eliana. Loro erano irreperibili, ma gli erano arrivati dei bonifici per dei miei lavori, ho mostrato la prova cartacea e hanno negato anche davanti all’evidenza. In questa situazione non mi trovo solo io. Il gossip è altamente superato, hanno messo in mezzo un bambino inesistente che doveva fare chemioterapia e utilizzato per non pagare i fornitori. Hanno fatto una denuncia citando Mark Caltagirone, ho visto Eliana piangere perché non riusciva ad avere bambini con Simone Coppi, un uomo che ora dice non esiste, la chiamavo e rispondeva che si prendeva una giornata di pausa con il marito. Suo marito era un giudice antimafia e per questo non potevamo mai vederlo, aveva sul salvaschermo una foto di Simone Coppi, ovviamente non si vede in faccia, diceva che andavano a Capri. Lei dimostrava una natura amorevole con noi ragazzi dell’agenzia e in confidenza le chiesi come mai non aveva avuto figli e lei rispondeva che era un dispiacere immenso, che con il marito ci aveva tentato per tanto tempo. Cose che non ha raccontato solo a me. Ho tutte le prove”. La Michelazzo sarebbe una bugiarda seriale: la Panicucci mostra i video del 2009 in cui la donna, per smentire le voci di chi non credeva al suo matrimonio con Simone Coppi, mostrava il tatuaggio sulla spalla e pubblicava video in sua compgnia. Peccato che fosse sempre di spalle. Un racconto sconvolgente che Benincà termina con il consiglio di leggere su Facebook il comunicato dell’ACTA, Associazione contro le Truffe Affettive, che spiega benissimo il meccanismo di queste operazioni e chi ne trae profitto. La “triade”, che fino a 10 giorni fa pubblicava storie spavalde su Instagram al grido di “Quante stro***e DICETE” si è sfaldata. Eliana Michelazzo e molti truffati dicono di avere paura. Di chi? E di cosa?