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Falso allarme bomba, paura a Roma: evacuate le due Rinascente

Silvia Sfregola
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Allerta terrorismo a Roma. Nel primo pomeriggio è scattato l'allarme bomba alla Rinascente di via del Tritone, in pieno centro. Il palazzo è stato sgomberato poco dopo le 13, dopo una telefonata al centralino del Messaggero, distante poche centinaia di metri dal grande magazzino, che parlava di un ordigno esplosivo. Nella telefonata, la cui registrazione è stata consegnata alla polizia, un uomo dice, in italiano: "Bomba alla Rinascente alle 15 Allahu Akbar, bomba alla Rinascente". Evacuata per precauzione anche la sede di piazza Fiume. Dalle sedi dei grandi magazzini sono stati allontanati sia i clienti sia i dipendenti. Tanti i romani e gli stranieri che affollavano lo store e i ristoranti agli ultimi due piani del palazzo, inagurato pochi mesi fa. La situazione è tornata alla normalità solo intorno alle 16, dopo che i sopralluoghi effettuati dalle forze dell'ordine hanno dato esito negativo. Nel frattempo, le forze dell'ordine sono impegnate nelle ricerche di Atef Mathlouthi, tunisino di 41 anni, più volte arrestato dalla polizia a Palermo per spaccio di droga. Da lettera anonima, recapitata all'ambasciata italiana a Tunisi, era emersa la sua intenzione di compiere atti di terrorismo nel nostro Paese. Le ricerche si sono estese da Roma anche a altre città italiane. Gli obiettivi di un eventuale attacco jihadista architettato da Atef Mathlouthi, da quanto si è saputo, sarebbero stati bar, siti turistici, centri commerciali, bus e linee della metropolitana della Capitale. Dopo l'allerta, è scattato immediatamente il dispositivo di sicurezza e tutte le forze dell'ordine sono impegnate nelle operazioni di prevenzione antiterrorismo. La foto segnaletica del 41enne tunisino, sospettato di essere un islamista radicale, è stata diramata a tutti gli uffici investigativi e anche alle pattuglie sul territorio. Non è ancora chiaro se lo spacciatore si sia effettivamente radicalizzato, chi siano i suoi contatti nel mondo jihadista e se frequenti luoghi di culto islamico a Roma o in altre città. Le forze dell'ordine stanno cercando di capire se sia davvero pericoloso o se la lettera anonima sia un falso allarme. Segnalazioni come queste, fanno sapere i carabinieri, sono abbastanza frequenti e negli ultimi mesi sono stati svolti molti accertamenti su persone ritenute più o meno sospette. In caso l'allerta si riveli fondata, poi, scatta il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale. Solo negli ultimi tre anni ne sono stati emessi 262. Negli ultimi giorni poi sempre a Roma è scattata la caccia a tre tir rubati in un deposito per il timore che possano essere utilizzati in attentati. Tempo fa era successo con due taxi e prima ancora con auto di aziende private.

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