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Di Francesco perdona Nainggolan: "Titolare contro l'Inter"

Eusebio Di Francesco con Radja Nainggolan

Il tecnico: "Dobbiamo ritrovarci ma non cambio modulo"

Erika Menghi
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Nainggolan ha imparato la lezione e, mentre i compagni ricevono le critiche dei tifosi per le foto al mare, non c'è traccia di Radja alle Maldive sui social network, se non per qualche scatto della moglie Claudia in cui lui quasi non compare. La punizione esemplare è servita e Di Francesco ha fatto sapere da Firenze, dove ha partecipato all'evento Pitti Uomo, che il caso è chiuso: «Nainggolan è stato sempre nel gruppo e si è allenato, è stato solo non convocato. A volte siete poco informati perché è stato il primo a scusarsi, il primo a mettersi in tribuna con i nostri dirigenti, non c'è alcun caso. E sarà titolare contro l'Inter. La scelta è etica-morale per quello che è accaduto, ma non vorrei più parlare di queste cose». Archiviata la discussione sui comportamenti, è di nuovo il campo il tema principale di una Roma che (ancora) non è da scudetto: «Non abbiamo dimostrato di essere da titolo. Anche in precedenza si doveva fare quel salto di qualità che non c'è stato. Siamo indietro, dobbiamo cercare di fare il nostro meglio per dare fastidio e migliorare la posizione in classifica. Ricordiamoci sempre che abbiamo una partita da recuperare. Non mi piace guardare le ultime quattro gare e la relativa classifica, guardiamo ciò che si è fatto in questi mesi: si sono viste delle ottime cose, ora stiamo facendo sicuramente male, ma il desiderio di tutti è di rimettersi in carreggiata e migliorare la posizione in classifica. Vogliamo portare avanti anche il discorso Champions». L'obiettivo minimo per la società, che sotto sotto si aspettava questo calo, quasi naturale per una squadra in astinenza da trofei da troppo tempo: «Fino a venti giorni fa – dice Eusebio – questa era la squadra rivelazione che aveva fatto benissimo in Champions: non possiamo essere quelli visti nelle ultime gare, specialmente nel primo tempo contro l'Atalanta, dove abbiamo dato una cattiva impressione tutti, compreso io. Lavoreremo con positività, nel nostro ambiente si è molto negativi. Prima forse i giudizi erano troppo buoni, ora l'opposto. Dobbiamo avere equilibrio e io devo essere il primo a ritrovare il bandolo della matassa per riportare la Roma ai livelli che aveva in precedenza». Con lo stesso modulo di sempre: «Credo nel 4-3-3, si andrà avanti così. Lavorerò sul sistema di gioco e sulla testa dei giocatori con positività. Schick? Ricordo quando facevo il calciatore qui, c'era Tommasi che un giorno fu costretto ad uscire da Trigoria scortato, poi è diventato l'idolo dei tifosi. A volte si tende a distruggere troppo frettolosamente i calciatori: Patrik ancora deve esprimere il suo potenziale». Ѐ tutto in divenire e a Londra i vertici del club si riuniranno domani alla presenza di Pallotta per fare il punto su presente e futuro: «Non ho parlato con Jim – dice Di Francesco – perché il mio riferimento societario è sempre stato Monchi. Vedremo le decisioni che prenderanno, io ho dato le mie indicazioni». 

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