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Il Napoli stende lo Shakhtar e resta in corsa

Insigne esulta dopo il gran gol allo Shakhtar

Magia di Insigne, poi Zielinski e Mertens

Alessandro Austini
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Il Napoli si sveglia tardi ma ancora in tempo per sperare. Non dipende solo da Insigne e compagni, ma il 3-0 con cui gli uomini di Sarri stendono lo Shakhtar lascia ancora uno spiraglio per proseguire il cammino in Champions. Insigne (che gol!), Zielinski e Mertens raccontano di una ripresa da vero Napoli, dopo un primo tempo a ritmi blandi. Ora bisognerà battere in Olanda il Feyenoord, già fuori pure dai giochi per il terzo posto, e sperare che il City - già qualificato - vada in Ucraina a strappare i tre punti. Difficile, ma non impossibile. Altrimenti sarà 'retrocessionè in Europa League. Subito Insigne per Callejon, bravo Pyatov in uscita. Risponde Taison, già a segno all'andata e pericolosissimo in due circostanze: sulla prima, una deviazione alza appena la sua traiettoria; sulla seconda, il numero 7 brasiliano sfiora il palo a tu per tu con Reina. Sarri ha recuperato Insigne (dentro dal 1' con Mertens e Callejon) e cambiato quattro uomini rispetto al 2-1 sul Milan: Chiriches per lo squalificato Koulibaly, Maggio per Mario Rui (con spostamento di Hysaj a sinistra) e il duo Diawara-Zielinski per Jorginho e Allan. A caccia di un pareggio che significherebbe qualificazione matematica agli ottavi, lo Shakhtar schiera il temibile quartetto offensivo tutto sudamericano: il già citato Taison con Marlos e Bernard alle spalle di Ferreyra. In un San Paolo piuttosto tiepido, al Napoli manca almeno inizialmente il fuoco sacro che dovrebbe spingerlo a una vittoria senz'appello: ci prova Insigne a suonare la carica, ma Pyatov dice no al destro a giro di Insigne. Poi Hamsik spara alto dopo la buona iniziativa di Hysaj. Si vede pochissimo Mertens, mentre sul fronte opposto sale in cattedra Reina, decisivo sul tiro di Marlos e sul mancino di Fred. Sarri non cambia nulla all'intervallo ma dagli spogliatoi pare uscire un Napoli più determinato e coraggioso: buona l'azione Zielinski-Callejon che in qualche modo libera Diawara, decisivo Stepanenko sulla conclusione dell'ex regista del Bologna. Al 56' scocca l'ora di Insigne. Fa tutto solo il 24 azzurro, doppio dribbling a rientrare e destro sotto l'incrocio dei pali. Autentica magia di Insigne, che alimenta ulteriormente e inevitabilmente rimpianti mondiali: decisivo, anche se non al top per un fastidio al ginocchio. Sarri lo sa e lo toglie al 65', coprendosi con Allan. A completare il tridente va Zielinski, che si divora subito dopo il 2-0: errore di Butko, Mertens lo serve ma il polacco, a porta vuota, spara alto. Si rifarà poco dopo il polacco quando, sull'assist di Mertens, firma il suo primo gol in Champions e consegna in pratica la vittoria al Napoli. Che assume dimensioni ancora più ampie all'83', quando Mertens, di testa, ribadisce in rete sul colpo di testa di Albiol respinto da Pyatov. Finisce 3-0 e c'è ancora speranza: bisogna battere il Feyenoord e sperare in Guardiola.

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