IL DERBY VA ALL'INTER
Icardi manda il Milan all'inferno
Icardi prende per mano l’Inter, smonta il Milan e con una tripletta nel derby la fa volare al secondo posto, a -2 dal Napoli. A San Siro finisce 3-2. Maurito apre le danze al 28’, Suso pareggia al 56’, poi raddoppio del 9 nerazzurro al 63’, pari di Bonaventura all’81’ e rigore decisivo dell’argentino al 90’. Crisi Milan: decimo a 12 punti. Spalletti perde Joao Mario poco prima della partita per una tonsillite acuta e lancia Vecino accanto a Candreva e Perisic a servire Icardi. In mezzo al campo spazio a Borja Valero e Gagliardini. Confermata la difesa a quattro con D’Ambrosio e Natagomo sulle ali, Skriniar e Miranda centrali. Montella, dal canto suo, conferma il 3-5-2 con André Silva e Suso di punta (Kalinic infortunato). Difesa a tre con Musacchio, Bonucci e Romagnoli. Larghi a centrocampo Borini e Rodriguez, in mezzo ci sono Kessié, Biglia e Bonaventura. L’Inter porta con Borja Valero che fa l’ombra di Biglia per cercare di rompere sul nascere le trame offensive del Milan, che con il 3-5-2 è troppo ballerino. Minuto 13: numero di Borja Valero al limite dell’area e palla a Candreva che tira a giro e colpisce la traversa sotto la Sud. Spalletti tiene gli esterni alti e costringe Montella a giocare a cinque là dietro all’inizio di ogni azione. Si gioca a scacchi, a partire da spunti individuali, al piccolo tratto. Ma al 28’ cambia il derby. Vantaggio Inter: D’Ambrosio e Candreva duettano sulla corsia di destra, l’esterno che ha deciso Albania-Italia mette in mezzo e Icardi di prima battuta mette dentro con il destro. Bonucci bruciato dal bomber interista. Che ci prende gusto e ci riprova (36’) con il destro da fuori ma scivola, Donnarumma blocca. Il Milan, chiamato alla partita della vita, ha chiaramente subito il colpo e sembra depresso. Le palle lunghe ad André Silva non portano nulla di buono, l’intesa con Suso latita e i nerazzurri rivitalizzati da Spalletti ripartono e fanno male. Vecino, ancora, scocca un tiro centrale al 42’. Due minuti dopo, Kessié serve Borini, che chiama alla parata Handanovic e, sulla ribattuta, tira sull’esterno della rete. Montella, al rientro in campo, cambia subito e butta nella mischia Cutrone per uno spento Kessié e fa indietreggiare Suso in mediana. Al 49’ gol annullato a Musacchio dopo il palo di André Silva arrivato dopo un doppio dribbling. Subito dopo Suso ci prova con il sinistro e Handanovic alza con la manona sopra la traversa, mentre Borini lo impegna con un destro un pò debole. C’è più Milan che Inter in avvio di ripresa. E l’allenatore rossonero raccoglie i frutti dell’indietreggiamento di Suso, che con un mancino con il goniometro firma il pari al 56’. Adesso i rossoneri dominano, anche se Vecino spaventa Donnarumma con una staffilata di destro a lato. Poi Bonaventura fa fare il gatto ad Handanovic. Minuto 63: ecco che Icardi rimette i panni del goleador e con un’acrobazia in un fazzoletto trova l’angolino su assist di Perisic, dopo una persa sanguinosa di Biglia in mezzo. Così torna l’equilibrio in un San Siro bollente, da tutto esaurito e record di incasso per il calcio italiano. Allora, Spalletti fa riposare un applauditissimo Candreva e dà minuti a Joao Cancelo. Subito dopo incornata di Candreva bloccata da Donnarumma. A 12’ dalla fine, Locatelli prende il posto di Romagnoli: Rodriguez arretra in difesa e Bonaventura si prende la fascia più avanti. Ancora, all’80’ Jack va in spaccata su assist di Borini e il portiere non riesce a bloccare. Spalletti rimette di nuovo mano alla panchina e fa entrare Eder per Borja Valero. L’attaccante ci prova subito a tu per tu, dopo una grande azione di Vecino, e Rodriguez in scivolata evita il gol. Poi lo svizzero atterra Eder in area e manda Icardi sul dischetto. Che non sbaglia, firma la tripletta e manda l’Inter in Paradiso. San Siro si trasforma in ring e ai punti finisce 3-2. Spalletti fa tremare la terra sotto i piedi di Montella. La classifica Napoli 24 punti; Inter 22; Juventus e Lazio 19; Roma 15; Sampdoria e Bologna 14; Torino 13; Milan e Chievo 12; Fiorentina 10; Atalanta 9; Udinese, Cagliari e Crotone 6; Genoa, Spal e Sassuolo 5; Verona 3; Benevento 0. Roma, Sampdoria, Verona e Benevento con una partita in meno.