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Barista picchiato alla stazione Tiburtina, i residenti scendono in piazza

Gli abitanti sul piede di guerra per la terza proroga del centro accoglienza di via del Frantoio: "Deve chiudere"

Grazia Maria Coletti
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"Basta coi migranti transitanti solo a parole". Cittadini in piazza venerdì al Tiburtino Terzo. Dopo il barista picchiato a sangue da un immigrato alla stazione Tiburtina perché aveva fatto le foto ai bivacchi di extracomunitari davanti al suo bar monta la protesta contro il rischio di un'ennesima proroga del centro accoglienza temporaneo (solo sulla carta) di via del Frantoio. La struttura dovrebbe chiudere a fine mese, ma i cittadini temono che non sarà così.   Il conto alla rovescia è iniziato. E a tre giorni  dalla chiusura del centro di accoglienza di via del Frantoio, si scatena la polemica degli attivisti di sinistra che rimproverano l'amministrazione pentastellata di aver incontrato il 23 giugno scorso presso gli uffici del Dipartimento delle Politiche Sociali alcuni esponenti di CasaPound tra cui Mauro Antonini, responsabile del Lazio per il movimento della tartaruga frecciata, per discutere della questione che da mesi affligge i cittadini del quartiere Tiburtino Terzo. "È divertente assistere alla mobilitazione mediatica di questi paladini della democrazia ad commodum che, non potendo metterci a tacere, redarguiscono la giunta Raggi per averci ascoltato, arrivando persino a parlare di "pericoloso precedente e sconfitta per tutti, se il centro dovesse chiudere per la pressione di CasaPound". - afferma Antonini -. Questi sono chiaramente patetici mezzucci, volti a tutelare i presunti rifugiati politici che dimorano nella struttura a spese degli italiani e ad assicurare l'ennesima proroga del centro di via del Frantoio per il mero guadagno delle solite cooperative e Ong varie. Struttura che, ricordiamo, è già stata dichiarata illegale ed è adiacente ad una scuola dell'infanzia". "Ribadisco, pertanto, la necessità di incontrare l'Assessore alle Politiche Sociali Laura Baldassarre, e non il capo staff del Dipartimento, in quanto che piaccia o no CasaPound rappresenta il dieci per cento della popolazione del Tiburtino che alle scorse elezioni ha sostenuto il movimento, dato che non può essere ignorato. - conclude il leader di Cpi - Venerdì 30 giugno alle ore 17 manifesteremo al fianco dei residenti per la chiusura del centro di accoglienza di via del Frantoio, per il ripristino della legalità tanto millantato dal M5S e per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, in primis dei bambini, troppo spesso bypassata in nome dell'accoglienza".

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