DOPO L'ELOGIO ALLE DONNE DELL'EST

Chiude "Parliamone... sabato". E Mamma Rai crocifigge la Perego

Antonio Angeli

Su Internet ho trovato un articolo che elenca i motivi per cui una donna dell’Est è meglio di una donna italiana»: con queste poche parole, proferite in diretta su Raiuno sabato pomeriggio, Paola Perego ha sottoscritto la condanna a morte del suo programma «Parliamone... sabato», condanna che Mamma Rai ha emesso ed eseguito nel giro di poche ore. Paola Perego, nel pomeriggio sonnacchioso di Raiuno, tra un allarme furti e la scenetta di Lino Banfi sulla Festa del Papà, ha schiaffato un argomento «leggero», come lei stessa lo ha definito: il fascino irresistibile delle donne dell’Est Europa. «Perché Trump se ne è sposate due - argomenta la Perego - perché perdonano i tradimenti», sono mamme e mogli perfette, come fanno le faccende di casa loro non le fa nessuna, perché a loro lo insegnano da bambine e tutto un profluvio di sconclusionati luoghi comuni ai quali non crederebbe manco Verdone che parte per Cracovia con la spider, le penne biro e le calze di nylon. Il tema appassionante è annunciato da un servizio intitolato «La minaccia arriva dall’Est» ed esperti e ospiti della trasmissione, l’immancabile Roberto Alessi, un perplesso Fabio Testi, un’altrettanto perplessa Marta Flavi e altri (tra i quali una imbarazzatissima Marina, ucraina) hanno parlato di pensioni di reversibilità e donne, loro, quelle dell’Est, che «non fanno il muso» e poi «dopo essere diventate mamme recuperano subito un fisico marmoreo» e «fanno comandare i mariti». Sul web è subito esplosa la rabbia delle italiane, indignate per tale profluvio di sciocchezze finanziate con i soldi prelevati dalla bolletta elettrica. Bolletta italiana, naturalmente, che le cittadine di Praga, Budapest e Minsk non pagano. Dopo la rabbia delle italiane e degli italiani che hanno bersagliato i blog con le loro proteste, ieri, sono cominciate a piovere le bordate dei politici. I Cinque Stelle hanno aperto un fitto fuoco di rimostranze, concertate dal presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico. Sdegno da destra e sinistra, mai così unite su argomenti di ben altra importanza. Se Mamma Rai fosse stata in un momento diverso, positivo, avrebbe potuto «reggere». Ma così non è: Viale Mazzini a guida Campo Dall’Orto-Monica Maggioni è nel mirino per una «svolta» annunciata e mai arrivata, per un piano editoriale bocciato e riesumato, per la nomina di personaggi esterni, per i compensi d’oro di dirigenti e star che sembrano non rispettare alcuna regola. Mamma Rai azzoppata e bersagliata non era in grado di difendere Paola Perego e il programma che le aveva affidato, così è cominciato il balletto ipocrita della costernazione e delle scuse. La presidente Monica Maggioni e il direttore di Rai1, Andrea Fabiano, hanno allargato le braccia. Amarezza nelle parole della Maggioni: quelle frasi sono state come «un ritorno allo sguardo del Medioevo sull’universo femminile». Un «errore gravissimo, anche perché - ha detto la presidente - ritornano atteggiamenti che però non sono quelli della Rai rispetto alla donna e nell’impegno del servizio pubblico». Per Campo Dall’Orto «Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose, ma non bastano», la decisione di chiudere Parliamone... Sabato non è infatti solo «semplice e necessaria, ma accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale stavamo lavorando da tempo». La testa della Perego è offerta in sacrificio di tutte le colpe della Rai. Lucio Presta, agente-marito della conduttrice, commenta così: «Programma chiuso! Raiuno è salva, ora accanitevi su altro! Buona giornata della felicità. Ai politici che hanno urlato purtroppo ora tocca ritornare a lavorare per davvero».