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Raggi indagata per la nomina del fratello di Marra

Il sindaco di Roma Virginia Raggi

Il primo cittadino si difende su Facebook: "Già avvisato Grillo, pronta a chiarire tutto". Sarà interrogata il 30 gennaio

Andrea Ossino
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"Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell'ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle". Con queste parole il sindaco di Roma, Virginia Raggi, annuncia su Facebook di essere indagata. Falso e abuso d'ufficio. Sono questi i reati contestati al primo cittadino. Avrebbe commesso un abuso infatti, concorrendo a nominare il fratello di Raffaele Marra, e non impedendo a quest'ultimo di partecipare all'iter che avrebbe permesso al parente di salire di grado, aumentando anche il suo stipendio. Come se non bastasse avrebbe commesso un falso. E lo avrebbe fatto mentendo all'Anticorruzione. La Raggi infatti si era assunta subito la paternità di quella nomina, frutto di "mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte - aveva spiegato - senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali". Una vicenda, quella che ha portato il nome del primo cittadino ad essere iscritto sul registro degli indagati, già annunciata e attesa, soprattutto dopo il duro parere che l'Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone aveva espresso, in maniera assolutamente negativa, sulla nomina del fratello di Raffaele Marra. L'inchiesta della Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, ha schiacciato il piede sull'acceleratore dopo l'arresto di Raffaele Marra, il capo del personale del Campidoglio accusato di essere stato corrotto dal costruttore Sergio Scarpellini.

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