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Allarme meningite, sei casi in 48 ore

Katia Perrini
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Sono sei, anche se di tipi differenti, i casi di meningite diagnosticati, nell'arco delle ultime 48 ore, in diverse città. In uno di questi casi il paziente è deceduto a Roma. L'ultimo episodio reso noto è quello di Genova, che ha colpito un uomo di 67 anni, ricercatore indiano, ricoverato al reparto malattie infettive dell'Ospedale Galliera di Genova da ieri pomeriggio, in prognosi riservata.  Ieri sono emersi tre casi in Toscana. Una ragazza di 20 anni, residente a Prato, ricoverata dalla tarda serata del 31 dicembre nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale Santo Stefano. L'azienda Usl Toscana Centro ha fatto sapere che si tratta di un caso diagnosticato di meningite da meningococco C, confermato dal laboratorio del Meyer. All'ospedale di Livorno nel reparto di Malattie infettive è stato invece ricoverato un uomo di circa 83 anni residente a Venturina (Livorno) con diagnosi di meningite da emofilo di tipo B. Un 55enne di Impruneta (Firenze) è ricoverato all'ospedale Santa Maria Annunziata per meningite da meningococco B. A questi si aggiungono i due casi nel Lazio al Policlinico Umberto I di Roma: un uomo di Alatri, affetto da meningite da pneumocco, che ieri è deceduto, e una 14enne di Palestrina. Non c'è né allarme di contagio per altre persone né necessità di profilassi per la meningite pneumococcica che ha colpito l'uomo di 84 anni, ricoverato all'ospedale di Sulmona dal 28 dicembre scorso. Lo precisa la direzione della Asl 1, per prevenire e scongiurare allarmismi e infondate preoccupazioni. L'uomo attualmente ricoverato in rianimazione in stato di coma, è affetto da meningite pneumococcica causata da batteri che, in seguito a uno stato depressivo del sistema immunitario, possono favorire l'insorgere della patologia. Questo tipo di meningite (che colpisce per lo più adulti e anziani) non causa la trasmissione ad altre persone né epidemie e non necessita, pertanto, dell'adozione di misure di profilassi. L'uomo attualmente è «in prognosi riservata, e viene trattato con tutte le procedure di sostegno previste e con la relativa terapia farmacologica. Va precisato che la forma di meningite che ha colpito il paziente non ha alcun collegamento con quelle che si sono registrate in queste settimane in Toscana e che invece - sottolineano i medici - necessitano di tutta una serie di misure di profilassi e prevenzione».

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