CAOS CAPITALE
Metro chiuse, bus e tram a singhiozzo Roma bloccata dallo sciopero dei trasporti
È iniziato alle 8.30, puntuale per ironia della sorte, il "martedì nero" dei cittadini romani. Chiuse le linee A, B e C della metropolitana, fermi i treni Roma-Lido e Termini-Centocelle, possibili cancellazioni di corse della Roma-Viterbo. Il tutto mentre bus e tram hanno circolato a singhiozzo tra riduzioni di corse e sospensioni di linee. #info #atac - #SCIOPERO: METRO A ULTIME CORSE ALLE 8.30 POI CHIUSURA #roma— infoatac (@InfoAtac) 15 novembre 2016 #info #atac - #SCIOPERO: METRO B-C, ROMA-LIDO, TERMINI-CENTOCELLE ULTIME CORSE ALLE 8.30, POI CHIUSURA #roma— infoatac (@InfoAtac) 15 novembre 2016 Giornata difficile in tutti i quartieri di Roma a ridosso del centro cittadino, con particolari disagi concentrati soprattutto nella zona Sud-Est della Capitale. Maxi-ingorgo e momenti di tensione a Porta Maggiore dove gli automobilisti sono rimasti completamente bloccati sulla carreggiata. In tilt anche le linee dei tram bloccati dalle macchine ferme lungo le rotaie. Caos anche a Piazza Vittorio e San Giovanni. Lunghe code su via Labicana, via Appia e via dello Scalo San Lorenzo e disagi anche a ridosso della stazione Termini. Oltre allo sciopero indetto dai lavoratori di Atac aderenti a Orsa-Tpl, Faisa-Confail, Sul-Ct, Utl, Usb-Lavoro Privato (i trasporti saranno garantiti comunque tra le 17 e le 20 ndr) c'è anche l'agitazione di 4 ore, 8.30-12.30 indetta da Filt Cgil, Filt Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, che riguarderà la società Autoservizi Tpl Srl (ex società Fonti) che fa parte del consorzio Roma Tpl. Sono quindi a rischio il servizio delle linee di bus 030, 036 (che servono la zona di Cesano) e 778 che collega il Torrino all’Eur. I motivi della protesta I sindacati incrociano le braccia contro l’accordo di secondo livello raggiunto il 17 luglio del 2015 tra Atac, Cgil, Cisl e Uil. «Un accordo - si legge in una nota sul sito di Orsa Trasporti - che ha stravolto le vite lavorative e sociali» dei dipendenti. I sindacati chiedono di validare questa intesa con un referendum come avvenuto a Cotral ma questo è stato negato. L'ennesimo sciopero dei trasporti ha ovviamente scatenato una nuova polemica sul diritto dei lavaratori a protestare e quello dei romani a muoversi. «Gli scioperi a Roma nel trasporto pubblico locale ripropongono l’esigenza della riforma della regolazione a tutela anche del diritto alla mobilità dei cittadini - scrive Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato, nel blog dell’Associazione amici di Marco Biagi - La dichiarazione anticipata di adesione dei lavoratori e la comunicazione anticipata della eventuale revoca - sottolinea ancora l’ex ministro - consentirebbero agli utenti una adeguata informazione preventiva. Il provvedimento è da tempo all’attenzione del Senato ma il suo iter è rallentato dalle incertezze nel governo. Siamo ormai alla conclusione della discussione generale per cui dovremo presto procedere all’adozione di un testo base. Ogni ritardo - termina Sacconi - sarebbe a questo punto colpevole anche perché siamo sollecitati a decidere dal- la crescita dell’economia turistica e dal- la rilevanza in essa dei servizi di trasporto».