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Appalti al Comune di Latina: 15 arresti Coinvolti dirigenti e politici

Comune di Latina Foto: Comune di Latina
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Un vero e proprio terremoto politico. È quello che ha colpito il comune di Latina. I carabinieri del comando provinciale del capoluogo laziale hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di politici ex amministratori, funzionari e dirigenti del municipio, e anche alcuni imprenditori (8 sono stati condotti in carcere e 7 sono agli arresti domiciliari, mentre gli indagati sarebbero più di 50). Le accuse vanno dall'associazione per delinquere alla turbativa d'asta, al falso ideologico e alla truffa aggravata ai danni dello Stato.. Ma a far discutere sono soprattutto i nomi delle persone coinvolte. Non nomi qualunque ma personalità molto conosciute sia in città che a livello regionale e nazionali. Tra questi l'ex sindaco, Giovanni Di Giorgi (Fratelli d'Italia), l'ex assessore Giuseppe Di Rubbo (Forza Italia), l'ex consigliere provinciale di An Silvano Spagnoli (gestore delle piscine comunali), il dirigente Ventura Monti. Tutti trasferiti in carcere così come Vincenzo Malvaso, ex consigliere comunale di Forza Italia, già indagato per la variante urbanistica che porta il suo nome. L'indagine della Procura riguarda un periodo che va dal 2009 al 2015 e riguarda vicende urbanistiche e lavori negli impianti sportivi per un totale di 152 appalti e un valore complessivo di 2 milioni e 400 mila euro. Secondo i Carabinieri fin dai primi accertamenti, sarebbero emerse "palesi irregolarità nella gestione della cosa pubblica da parte dei funzionari comunali". Non solo, il "comparto dirigenziale del comune di Latina, per soddisfare gli interessi privati di alcuni personaggi politici nella gestione delle strutture sportive, ha avviato una serie di procedimenti amministrativi in violazione di regolamenti interni e delle regole basilari che governano il buon andamento della pubblica amministrazione". Tra i vari episodi monitorati si segnala la gestione della piscina comunale, affidata dal 2008 a una società dilettantistica che, contrariamente a quanto previsto dal contratto non aveva mai provveduto al pagamento delle utenze energetiche (spese sostenute dal comune con conseguente danno erariale quantificabile in euro 700.000 circa) e non aveva adempiuto al versamento fideiussorio. Inoltre, per "soddisfare le esigenze della società Latina Calcio, dal 2011 al 2014 sono state realizzate una serie di opere, quali l'ampliamento dello stadio comunale e il rifacimento di un campo di calcio destinato agli allenamenti della squadra, utilizzando procedure irregolari e traendo indebitamente dalle casse comunali oltre 1.200.000 euro". Per l'ampliamento della Tribuna est dello stadio comunale Francioni il Comune "non solo ha speso 444.000 euro di denaro pubblico, benché tali lavori, non indispensabili, spettassero alla società concessionaria", ma ha avrebbe anche "posto in essere delle violazioni urbanistiche in quanto l'area in esame era stata dichiarata inedificabile". E, come se non bastasse, avrebbe anche tolto la scheda di condizionamento all'ospedale per destinarla allo stadio. In sintesi, secondo l'accusa, per l'assegnazione di pubblici appalti esisteva un vero e proprio "sistema" con il quale i funzionari pubblici comunali favorivano gli imprenditori locali, commettendo reati contro la pubblica amministrazione. Mentre nel settore dell'urbanistica "era stato architettato un complesso meccanismo che consentiva la realizzazione, in maniera illecita ed estremamente redditizia, di costruzioni con artificiosi incrementi di volumetrie o su particelle espropriate, e quindi di proprietà del Comune".

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