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Referendum Costituzionale, Michele Santoro attacca Beppe Grillo e il fronte del No

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Chiamatela una "conversione", o se preferite un "tradimento". Di certo fa effetto vedere l'immagine di Michele Santoro utilizzata, come un santino, dal fronte del sì al referendum costituzionale.   Non che il popolare conduttore sia diventato improvvisamente renziano. Ma di certo la sua letterina postata venerdì scorso sulla pagina Facebook ufficiale di Servizio Pubblico, è un duro attacco a Beppe Grillo, al fronte del no e, tra le righe, al suo compagno di avventura Marco Travaglio che è uno dei principali sostenitori di questa posizione. Il conduttore parte dai festeggiamenti di Grillo e Salvini subito dopo la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti. E affonda: "Vi sembra coerente con ciò la difesa della Costituzione? I nostri mai così tanto citati padri costituenti l'hanno scritta aspettando Trump? Non a caso avevo chiesto a voi, in una delle scorse lettere, se Salvini e Grillo condividano i principi fondamentali della Carta, il rifiuto del razzismo, l'antifascismo, il ruolo fondamentale dei partiti". "Comunque la pensiamo - aggiunge Santoro -, abbiamo il dovere, e ripeto il dovere, di chiedere cosa si propongono di fare le forze politiche che si battono per accelerare la fine di Renzi. Dobbiamo smetterla con la renzidipendenza dei nostri ragionamenti, altrimenti meglio tenercelo. Fate finta che il No abbia già vinto e che Renzi sia scomparso dalla scena. E provate a immaginare cosa accadrà, in che maniera il Paese ne uscirà più forte e le istituzioni più solide e più democratiche. Con un'altra apocalisse? La riforma poteva essere più condivisa? Certo. Scritta meglio? Certo. Ma se vince il No i diritti di noi cittadini si rafforzeranno? La democrazia sarà più forte? Il governo più capace di affrontare le sfide internazionali? Vi prego, non rispondete con un'altra domanda. O col solito vaffanculo". 

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