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Frasi choc sul terremoto Padre Cavalcoli non si pente

Dario Martini
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«Mi scusi, ma il mio ordine mi ha chiesto di non parlare più di questo argomento». Padre Giovanni Cavalcoli, raggiunto telefonicamente da Il Tempo, non ha voglia di tornare sulle sue frasi a Radio Maria che hanno scatenato una bufera. È un frate domenicano e il suo ordine ha capito che è meglio non alimentare ulteriori polemiche dopo l'affermazione che il terremoto non è altro che un «castigo divino per le unioni civili». Cavalcoli, però, una cosa ci tiene a dirla: «Sono stato frainteso». Allora, gli chiediamo cosa ne pensi del provvedimento adottato da Radio Maria: la sospensione della sua trasmissione. «Non è giusta», risponde prima di attaccare la cornetta. Insomma, Cavalcoli non arretra dalla sua posizione. Tanto che, a chi lo ha interpellato ieri, ha ribadito sempre lo stesso concetto: «Dal momento che sono stato frainteso nelle mie argomentazioni non ho da chiedere scusa a nessuno». Resta da capire in quale modo siano state travisate le sue affermazioni. Il padre domenicano, infatti, ha ribadito la sua spiegazione dei cataclismi anche alla trasmissione «La Zanzara» su Radio 24: «Confermo tutto, i terremoti sono provocati da peccati dell'uomo come le unioni civili. Il Vaticano? Ripassi il catechismo». Ieri l'emittente religiosa ha deciso di prendere nettamente le distanze dal domenicano: «Radio Maria ritiene inaccettabile la posizione di Padre Giovanni Cavalcoli riguardante il terremoto e lo sospende con effetto immediato dalla sua trasmissione mensile. Tale posizione non è in linea con l'annuncio della misericordia che è l'essenza del cristianesimo e dell'azione pastorale di Papa Francesco. Radio Maria si scusa se tali espressioni possono aver offeso la sensibilità dei fratelli terremotati ed esprime loro piena solidarietà e vicinanza nella preghiera. Radio Maria assicura, come già in passato, i collegamenti di preghiera con le zone terremotate per far sentire loro la vicinanza di tutta la Chiesa». Il giorno prima era stato monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato, ad esprimere la posizione del Vaticano, sottolineando che si trattava di parole «che non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo. I terremotati ci perdonino, a loro la solidarietà del Papa». Anche l'Osservatore romano, quotidiano della Santa Sede, ha definito la posizione di Cavalcoli «offensiva». La polemica ha raggiunto livelli talmente alti che è dovuta intervenire anche la Cei: «Mi pare che Radio Maria abbia per fortuna preso le distanze da questo giudizio che abbiamo potuto leggere - ha detto monsignor Nunzio Galantino, come riferisce il Sir - È un giudizio di un paganesimo senza limiti». Lo stesso concetto diffuso ai microfoni di Radio Maria era stato espresso dal viceministro per la cooperazione di Israele, Ayoob Kara, che aveva parlato del terremoto come punizione divina per l'astensione dell'Italia durante il voto all'Unesco sulle origini etniche di Gerusalemme. Una posizione che aveva obbligato gli israeliani a scusarsi col presidente della Repubblica nel corso della sua visita in Israele. Bisogna però ricordare che il conduttore sospeso da Radio Maria non è un frate qualunque. Come si legge sul sito dei domenicani, padre Giovanni Cavalcoli è laureato in filosofia e insegna teologia. «Dal 1992 è socio della Pontificia Accademia teologica romana e dal 2011 è docente emerito di Teologia Dogmatica nella Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna e di Metafisica nello Studio Filosofico Domenicano di Bologna». Va anche detto che gli stessi frati della Provincia San Domenico in Italia dell'Ordine dei Predicatori sul loro sito hanno bollato le frasi di Cavalcoli come «sconclusionate» e chiedono «scusa a tutti coloro che si sono sentiti feriti e offesi».

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