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Il destino oscuro delle star della televisione

Bill Cosby

I protagonisti delle sit com più popolari sono morti per alcol, droga e malattie rare

Angela Di Pietro
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Una maledizione sembra gravare sui protagonisti dei prodotti televisivi più amati dal pubblico mondiale, quei serial che hanno accompagnato sciami di fans durante la loro adolescenza. Piccoli e grandi divi a cui era verosimile annettere orizzonti biografici estesi e sgombri di nuvole. Sembra tuttavia che la fortuna abbia chiesto in cambio di un'oncia di fama anni di tormenti e destini indecifrabili. Bob Crane, per esempio: era il beniamino del pubblico, protagonista della serie televisiva «Gli eroi di Hogan». Attore moderatamente famoso, fu trovato sul letto del suo residence, a Scottdale, Arizona, privo di vita. Gli era stato fracassato il cranio con un oggetto mai ritrovato, nella notte del 28 giugno 1978. Crane aveva un vizietto, conosciuto ad Hollywood: quello di intrattenersi a letto con amiche sconosciute e farsi riprendere nelle sue performances sessuali dall'amico John Carpenter, un commerciante a lungo sospettato di averlo ucciso, perché l'attore voleva allentare la loro amicizia torbida. L'assassino non venne mai identificato, soprattutto perché negli anni settanta l'esame del dna non era conosciuto. Altrettanto misteriosa la fine dell'eroe di "Kung Fu", la serie televisiva che impazzava in Italia negli anni Settanta. David Carradine, 72 anni, fu trovato nell'armadio della sua suite, al Park Nai Hotel di Bangkok, il quattro giugno 2009. Aveva le mani imprigionate da una corda, un'altra gli legava i testicoli. L'indagine appurò che era morto durante un solitario gioco erotico, ma la famiglia continua ad avere dubbi: come è possibile che si sia imprigionato le mani da solo? Anissa Jones, la deliziosa Buffy di «Tre nipoti e un maggiordomo», aveva un destino radioso che l'aspettava, dopo i fasti di un'infanzia privilegiata. A tredici anni cadde però nella trappola della droga. È morta a 18 anni, il ventotto agosto 1976, in seguito a un'overdose di cocaina e altre droghe dopo una festa avvenuta a Oceanside, California. Un dramma dopo l'altroha fatto seguito al successo planetario della sit com «Il mio amico Arnold». La star era il piccolo Gary Coleman che, crescendo, venne arrestato due volte: nel 2008 per aver investito una persona in un parcheggio, e nel 2009 per presunte violenze domestiche. A causa della grave forma di insufficienza renale cui l'attore era affetto fin dall'infanzia, aveva dovuto subire due trapianti di reni in giovane età, e si doveva sottoporre a dialisi giornaliere. Dopo essere stato sottoposto ad altre due operazioni chirurgiche nei primi mesi del 2010, è caduto battendo la testa nell'abitazione a Santaquin, nei pressi di Salt Lake City. È morto nell'ospedale di Proto il 10 maggio 2010. Nella sit-com la sua sorellastra era la giovane attrice Dana Plato. Quando «Il mio amico Arnold» chiuse i battenti, non trovò altri lavori all'altezza della fama raggiunta. Si dedicò al softcore. Arrestata per rapina a mano armata in un negozio di video a Las Vegas, dove lavorava in una lavanderia, nel 1991, aveva da tempo gravi problemi di alcol e droga. Fu trovata moribonda (il decesso avverrà poche ore dopo) a causa di un'overdose di farmaci dal suo compagno dell'epoca. Willis, fratello di sangue del piccolo Arnold, ha avuto anch'egli un destino nefasto: Todd Bridges, ha iniziato ad essere condizionato dalla metà degli anni ottanta dalla dipendenza dalla droga e da ricorrenti problemi con la giustizia. Rischiò di morire per overdose di crack e nel 1988 è processato per tentato omicidio ai danni di uno spacciatore. In quell'occasione Bridges, immediatamente dichiaratosi non colpevole, viene prosciolto da tutte le accuse. Lani O' Grady era Mary Bradford, una delle figlie del giornalista Tom nella «Famiglia Bradford». Figlia di una talent scout televisiva, iniziò a recitare a 13 anni, nel 1967, nella serie televisiva «Ai confini dell'Arizona». Negli anni Novanta le vennero riscontrate agorafobia e vuoti di memoria, che la spinsero ad allontanarsi dalle scene, dedicandosi al ruolo di talent agent. L'abuso di farmaci, a seguito degli attacchi di panico sempre più frequenti, la portò alla morte da intossicazione, nella sua casa californiana, nel 2001. Adam Rich era il più piccolo di casa Bradford, con il nome di Nicholas. Dopo questa parte recitò come guest star in altre serie televisive statunitensi, come Love Boat, Chips, Fantasilandia, L'uomo da sei milioni di dollari, Baywatch. Negli anni le sue interpretazioni si ridussero, fino all'abbandono delle scene nel 1993. In quegli anni Rich finì nel tunnel dell'alcolismo e delle droghe, venendo anche arrestato per furto. Un declino amarissimo anche per Bill Cosby, oggi 79enne, star della sit «I Robinson». Dal luglio 1997 fu travolto da uno scandalo di proporzioni inimmaginabili: diverse ragazze dichiararono di essere state drogate e volentate da lui. Il numero delle presunte vittime è andato aumentando con gli anni. Il 5 giugno 2017 inizierà il processo: accolte come testimoni nuove 13 presunte vittime dell'attore (in tutto 35), che quasi completamente cieco, avrà diritto a un procedimento rapido.

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