Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Atac, gli autobus sono senza gomme

Esplora:

Oltre cento i mezzi fermi per mancanza di pneumatici nuovi I fornitori pretendono pagamenti costanti ma le casse sono vuote

Vincenzo Bisbiglia
  • a
  • a
  • a

Almeno 100 autobus fermi per mancanza di pneumatici nuovi. «Sarebbero anche 140», affermano altre fonti sindacali. Un nuovo problema sui ricambi delle vetture di superficie scuote Atac e pone in seria difficoltà il servizio su strada, già messo alla prova dai guasti e dal gap manutentivo presente nelle rimesse. Il primo a lanciare l'allarme è il segretario regionale della Faisa Confail, Claudio De Francesco, che in mattinata lancia un duro comunicato. «Ancora una volta siamo costretti a segnalare un fatto gravissimo – si legge - purtroppo anche oggi 100 bus idonei sono fermi ai box per mancanza di pneumatici. L'ennesimo disastro, primo perché si perdono ulteriori chilometri che verranno scalati dal contratto di servizio (già fortemente tagliato di circa 3800 corse un mese fa per iniziativa dall'assessore alla Mobilità Linda Meleo), secondo perché chi ci rimette sono soprattutto i cittadini che subiscono ogni giorno un servizio da terzo mondo». FORNITURE FERME Cosa è accaduto? Secondo quanto è possibile ricostruire, le difficoltà sarebbero iniziate alcuni mesi fa con la denuncia dell'ex dg Marco Rettighieri, presentata all'Anac e alla Procura di Roma, di anomalie circa le forniture degli pneumatici. Il caso finì anche in Commissione parlamentare Trasporti, dove l'ex assessore Stefano Esposito parlò di «una gestione affidata a una Srl, con tanto di tabella allegata, da cui risulterebbe che nel 2013 sarebbero stati sostituiti 7.104 pneumatici, mentre il parametro di sostituzione era pari a 1.600, con una differenza di gomme sostituite in più rispetto a quello che doveva essere di 5 mila». Secondo Esposito, invece, «il contratto prevedeva 8,7 milioni di euro mentre Atac ha eseguito pagamenti per 16 milioni, a fronte del fatto che non si capisce chi ha autorizzato il pagamento delle fatture e se qualcuno abbia controllato». L'episodio ha aperto un contenzioso e raffreddato i rapporti fra Atac e i fornitori, che ora reclamano dei flussi di denaro costanti per le consegne, cosa che l'azienda non sarebbe in grado di assicurare sempre a causa delle condizioni disastrate delle sue casse. «Va bene assicurare il rispetto delle regole – afferma Gianluca Donati, segretario della Fit Cisl – ma bisogna pensare a delle alternative valide, cosa che non è avvenuta». PNEUMATICI TERMICI Nei giorni scorsi, Il Tempo ha portato alla ribalta un altro caso pneumatici, quello delle forniture invernali. Entro il mese di novembre Atac necessita di circa 6.000 gomme termiche che devono permettere ai bus di superare i diktat delle ordinanze provinciali anti-neve. Il rischio è che le vetture non escano. Il caso è finito all'attenzione dell'Anac e della Procura di Roma. Corpa Srl, la società che ha vinto il bando bloccato e che aspetta di veder riconosciuta la commessa, ha annunciato di aver portato gli atti all'attenzione dei magistrati, affinché questi li alleghino al fascicolo in corso. IL FUTURO DI ATAC Il caso gomme è il simbolo di una situazione dell'azienda che pare irrecuperabile. Per il 2016 si rischia un passivo di bilancio di circa 120 milioni, che comporterebbe una ricapitalizzazione altrettanto cospicua da parte del Campidoglio. Inoltre, con 1,4 miliardi di debiti sul groppone, servirebbero altri 600 milioni per recuperare il gap manutentivo e riportare a norma le linee A e B della metropolitana, senza contare i costi di esercizio della linea C. Martedì prossimo potrebbe essere calendarizzato in Senato un ordine del giorno trasversale firmato da parlamentari di centrodestra (Aracri e Augello) e di centrosinistra (Esposito e Filippi) che punta a impegnare il Governo Renzi a portare Atac sotto l'egida del Ministero Economia e Finanze, di fatto commissariandola, ma assicurandole i soldi necessari per sopravvivere ed essere risanata. Il fronte sindacale, tuttavia, sospetta una manovra per riportare Rettighieri al vertice di via Prenestina e spalancare le porte all'ingresso di Ferrovie dello Stato e, in particolare, di Busitalia.

Dai blog