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Per Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri un'assoluzione da 148 milioni di dollari

Da sinistra Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri

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Ancora una volta abbiamo scherzato. Dopo una vicenda giudiziaria durata anni Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri sono stati assolti. La seconda sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti annullato ieri sera, senza rinvio, la sentenza con cui la Corte d'Appello di Milano aveva condannato lo scorso 17 marzo l'AD di Mediaset Pier Silvio Berlusconi e il presidente Fedele Confalonieri a un anno e due mesi di reclusione per frode fiscale nel processo Mediatrade. Confalonieri e Pier Silvio, insieme a tutti gli altri imputati, erano già stati in parte prescritti e in parte assolti in primo grado dal Tribunale di Milano l'8 luglio 2014. Adesso i supremi giudici li hanno assolti definitivamente "perché il fatto non costituisce reato". Al centro del processo c'era una presunta frode fiscale. Secondo la procura il produttore Frank Agrama acquistava i diritti dalle major americane e li rivendeva a Fininvest e poi a Mediaset a prezzi gonfiati. Quindi versava gran parte del surplus delle vendite gonfiate in conti esteri nella disponibilità di manager Mediaset. La Cassazione ha decretato che non era così. E la notizia è doppiamente positiva perché Mediaset ha contemporaneamente ottenuto, attraverso la sua controllata Rti in Svizzera, un sequestro a proprio favore di 148 milioni di dollari, ritenuti dalla procura milanese il frutto dei diritti tv gonfiati e dal 2005 bloccati alle due cittadine cinesi presunte prestanomi del produttore Frank Agrama. 

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