DEGRADO CAPITALE
Salvate le aquile di Roma
Salvate le aquile di piazza della Repubblica. L’animale portafortuna della città rischia di planare a picco sui passanti. Sono in tutto ventidue, alti oltre 20 metri, e sovrastano con orgoglio la meglio conosciuta piazza Esedra. Parliamo dei pennoni portabandiera piantati in forma anulare lungo il ciglio dello slargo e che circondano la Fontana delle Naiadi. Gli alti pali metallici sormontati dall’aquila romana con l’incisione SPQR furono installati nel 1938, in occasione della visita di Hitler a Roma. I pennoni sono un’opera postuma al progetto urbanistico del famoso architetto Gaetano Koch, che risale alla fine dell’800. Formati da una solida base in travertito e bronzo, i portabandiera sono imponenti opere in ferro che superano i venti metri. Ebbene sette dei ventidue portabandiera roteano su se stessi. Questo rappresenta un particolare non di poco conto e che dovrebbe allarmare la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Nel momento in cui la bandiera fa vela il pennone incomincia a girare e ciò non dovrebbe accadere poiché di norma il pennone deve essere ben saldo all’asta. Come se non bastasse molte delle ventidue basi sono compromesse, visibilmente sfregiate. Questo costituisce un grave rischio per l’incolumità dei passanti. Già, perché basterebbe una giornata particolarmente ventosa per pregiudicare lo stato dei pennoni che potrebbero sganciarsi e cadere, provocando non pochi danni. Eppure un intervento a tal proposito è stato fatto soli due anni fa. Il 10 febbraio del 2014 infatti la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali aveva aperto un cantiere, con annesso stanziamento di fondi, «a salvaguardia della pubblica incolumità per la messa in sicurezza dei pennoni portabandiera». Lavori conclusi ad ottobre. Fatto sta che a soli due anni dall’ultimo intervento il problema si ripresenta. A segnalare il fenomeno della rotazione dei pennoni è l’architetto Sandro Maccallini: «Svolgendo un lavoro di studio sulle opere di Gaetano Koch ho rilevato questo problema. Innanzitutto devo fare una premessa: nel progetto di Koch piazza Esedra doveva rappresentare la porta verso la città nuova. È vergognoso vedere come una delle piazze più belle della città versi nel degrado più assoluto. Detto ciò c’è un problema che riguarda i pennoni dei portabandiera. Occorre che vengano messi subito in sicurezza. Quando le bandiere sono spiegate e quindi c’è l’effetto vela, i pennoni possono crollare. La rotazione ha prodotto degli spostamenti dei pennoni nell’ordine dei 7-8 cm. È necessario capire se ci sono dei perni all’interno dei pennoni e se sono stati restaurati a dovere, altrimenti rischiano il ribaltamento e la caduta. Insomma si rischia la strage. Come mai - prosegue l'architetto Maccallini - a distanza di due anni dai lavori il problema si ripresenta? E dico di più: l’intervento di restauro del 2014 non è servito nemmeno a riparare i buchi presenti sulle lastre di bronzo alla base dei pennoni. Interventi alla carlona a spese dei cittadini romani».