Pensione anticipata agevolata, si parte a maggio con il tetto di 1350 euro
L'Ape comincia a prendere forma. Il governo ha presentato oggi ai sindacati il suo progetto, anche se non ha formalizzato un documento. E subito sono iniziate le polemiche. Il piano dell'esecutivo Per accedere all'Ape sociale, la possibilità di andare in pensione a 63 anni (cioè 3 anni e 7 mesi prima dell'età necessaria per la pensione di vecchiaia) senza penalizzazioni, occorrerà avere un reddito fino a 1350 euro lordi. A beneficiarne saranno i disoccupati senza ammortizzatori sociali con almeno 30 anni di contributi, i lavoratori con un disabile a carico ma anche quanti facciano un lavoro gravoso, tra cui le maestre della scuola d'infanzia, i lavoratori edili, i macchinisti e gli infermieri di sala operatoria se avranno però accumulato almeno 36 anni di contribuzione. Sconto sui contributi Ma il "paletto" dei 30 anni di contributi, invece di 20, scatena subito la reazione dei sindacati. "Il governo si rimangia la parola data ed è inaffidabile" twitta la Cgil. Con Susanna Camusso che rilancia: "Se penso al mezzogiorno, alle donne, vuol dire aver inventato all'ultimo giro dei criteri per escludere le persone, sopratutto quelle con grande discontinuità contributiva". "Stamattina - aggiunge - ci siamo trovati stamattina davanti a un non rispetto delle cose che abbiamo detto: la possibilità di andare in pensione anticipata rispetto alla vecchiaia per alcune condizioni sociali e lavori gravosi sarebbe condizionato non ai normali criteri delle pensioni di vecchiaia ma alle nuove barriere, una di 30 e una di 36, che riteniamo siano inventate esclusivamente per ridurre la platea, per non permettere l'accesso e in più si scontrano con la ragione stessa delle pensioni di vecchiaia". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che non ha partecipato all'incontro tecnico di palazzo Chigi, prova a gettare acqua sul fuoco: "Stiamo lavorando al meglio per trovare un punto di equilibrio. Il governo sapeva di dover tenere in equilibrio una serie di elementi, il primo dei quali è la dotazione economica che vale 6 miliardi, e quindi decidere e valutare insieme platee e materie, anche perché la legge di bilancio è approvata quando viene approvata". Anche Cisl e Uil, con toni diversi, sollecitano una revisione dei limiti della contribuzione prevista per l'Ape social. Tutto confermato, invece, sull'Ape volontaria compreso il calcolo più favorevole della rata di ammortamento del prestito pensionistico che i lavoratori si troveranno eventualmente a pagare: intorno al 4,5- 4,6% al mese per ogni anno di anticipo. E buone notizie anche per i lavoratori precoci per i quali il governo conferma il pensionamento (senza prestito) con 41 anni di contributi per disoccupati e lavori gravosi e l'eliminazione della penalizzazione prevista dalle norme in vigore per quanti siano andati in pensione senza aver raggiunto i 41 anni di contribuzione.