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Altri guai per Donald Trump: quattro donne lo accusano di molestie

Il candidato repubblicano smentisce tutto e minaccia azioni legali

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Donald Trump e le donne. L'argomento è diventato centrale nell'ultimo pezzo di campagna elettorale per le presidenziali Usa. E ora rischia di travolgere il magnate americano. Dopo il video del 2005 in cui Trump si abbandonava a "chiacchiere da spogliatoio" con commenti esplicitamente sessisti, ora arrivano le accuse di molestie. Quattro donne raccontano le loro storie al New York Times, al Palm Beach Post e a Yahoo news, e costringono il candidato repubblicano, ancora una volta, a difendersi. Trump, ovviamente, nega tutto, assicura che nulla di ciò che viene raccontato è successo, e promette di passare alle vie legali. In suo "aiuto" c'è il fatto che le accusatrici, spuntate a distanza di anni, non lo hanno mai denunciato. Ma le loro parole sono inevitabilmente destinate a far discutere.    La prima ad accusarlo è Jessica Leed, 74enne di New York, secondo la quale, oltre 30 anni fa, durante un viaggio in aereo in prima classe, Trump, 45 minuti dopo il decollo, alzò il bracciolo e cominciò a toccarla: "Era come un polipo, le sue mani erano dappertutto. Sono andata in coda all'aereo per evitare l'aggressione". La seconda donna, Rachel Crooks dell'Ohio, quando aveva 22 anni, lavorava come receptionist alla Bayrock Group, una società immobiliare nella Trump Tower a Manhattan. Una mattina del 2005 incontrò il magnate e si presentò. I due si strinsero le mani ma Trump, secondo la sua versione, cominciò a baciarla prima sulle guance e poi "direttamente sulla bocca".  Altre accuse arrivano da Mindy McGillivray, oggi 36 anni, che sarebbe stata molestata da Trump nel resort Mar-a-Lago, in Florida, nel 2003.  Nessuna delle donne ha denunciato il magnate. Il Nyt e il giornale di Palm Beach hanno parlato con familiari e amici delle donne, che hanno confermato le notizie e hanno dichiarato di esserne stati a conoscenza da prima che uscissero le registrazioni di Trump. Altre pesanti accuse sono arrivate da Cassandra Searles, Miss Washington 2013. Yahoo news riferisce che questa ha definito Trump 'misogino' in un post su Facebook. "Mi toccava continuamente il fondoschiena e mi ha invitato nella sua stanza d'hotel". Jason Miller, consulente di comunicazione di Trump, in un comunicato ha definito gli attacchi come un "coordinato caso di character assassination contro Trump" e ha sostenuto che "tornare indietro di decenni in un tentativo di denigrare Trump trivializza il tema degli abusi sessuali e segna un nuovo punto basso per i media che tentano di determinare le elezioni".

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