ostiense nel degrado
Ex Mercati generali in alto mare
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«Guardate che roba, qua mo' ce portamo le rane». I residenti di Ostiense passano, buttano l'occhio sporgendosi dal Ponte Spizzichino e la battuta scappa spontaneamente. Dopo le ultime ondate di maltempo si è formato una specie di laghetto nell'area degli ex Mercati Generali, il cui progetto di riqualificazione è ancora al palo. Un laghetto che nei giorni successivi si è trasformato più o meno in uno stagno di melma su sfondo dei lavori bloccati. La storia è stra-nota. E furono loro, proprio gli ex Mercati Generali, a innescare la miccia esplosiva che portò allo scioglimento ad aprile 2017 dell'VIII Municipio. Provocando una scissione interna al M5s che condusse alle dimissioni dell'allora presidente Pace in aperto contrasto con la maggioranza dei consiglieri municipali. Dietro ci sono anni di parole, anni di promesse, anni di intralci e di cambiamenti, e sotto gli occhi ad oggi un cantiere fermo - croce degli abitanti - in mezzo al degrado incombente. Degrado a tutto campo a ridosso dell'opera che attende di veder compiuto prima o poi il suo destino. Per approfondire leggi anche: NEGLI EX MERCATI LA CITTA' DEI GIOVANI Sull'esterno della zona che sporge su via Negri ci hanno lasciato vecchi materassi ed ex bici a noleggio a pezzi. L'erba incolta sbuca dalle grate traballanti, l'incuria che attanaglia ogni cosa è ostaggio di un continuum di murales scrostati e gabbiotti abbandonati. Davanti lavori in parte completati, sul retro è un vero campo di battaglia, con le strutture dismesse a brandelli che si stagliano sul cielo di Roma che incornicia il Gazometro. Visioni spettrali in una prateria sconfinata di tristezza. «Per il 2020 - si disse - il vasto complesso, vero cuore dell'archeologia industriale romana, tornerà alla città insieme all'intera area riqualificata». Si parlò anche della costruzione di una chiesa, la prima dedicata a San Giovanni Paolo II. La Città dei Giovani restituita ai cittadini, con alloggi per gli studenti, una biblioteca comunale, un cinema multisala e un intero spazio commerciale pedonale. E invece il progetto divenne di nuovo preda di procedure intricate e incertezze. E con il 2020 appena cominciato solo distese di ruderi, gli stessi in cui gli agenti della polizia di Stato del Commissariato Colombo sgomberarono qualche settimana fa sette senza fissa dimora di diverse nazionalità trovati intenti a dormire in giacigli di fortuna. La promessa è ancora quella di ripartire col piano, di andare avanti. Abbiamo chiesto lumi all'assessorato capitolino ai Lavori Pubblici per saperne di più. Perché gli ex Mercati di Ostiense - in un quartiere che ha la cifra dell'innovazione impressa nel suo DNA - continuano ad essere una ferita aperta, che brucia oltremodo su una città che da sempre si gioca il proprio futuro sul tema della rigenerazione urbana.