Pugni e calci all'arbitro, orrore in campo: così l'hanno pestato
“Si accendono gli animi perché è stato espulso un giocatore e questa partita si trasforma in un match di fuoco”. Inizia così l'escalation di violenza immortalata dai cronisti chiamati a commentare un semplice spareggio che valeva la promozione di Seconda Categoria. Dalle parti di via Portuense un incontro calcistico si è trasformato nell'ennesima caccia all'arbitro. La Polisportiva Giovanni Castello, già promossa in Prima Categoria, affrontava il Tormarancia, i cui giocatori hanno sfogato la loro frustrazione sul direttore di gara, il ventisettenne Daniele Pozzi. Al trentesimo del primo tempo i tifosi urlavano dagli spalti contro l'arbitro, non condividendo alcune decisioni. “Venduto, sei un venduto” grida una ragazza mentre vengono accesi fumogeni rossi. Anche i giocatori si infuriano. Daniele Pozzi, che grazie all'esperienza accumulata in Commissione Arbitri Interregionale capisce al volo la situazione, si allontana dal campo. Escono però anche i giocatori, lo inseguono fin dentro lo spogliatoio, mentre il cronista commenta una scena che ha ben poco a che fare con lo sport: “Attenzione c'è uno scontro a bordocampo contro l'arbitro che viene buttato dentro lo spogliatoio, incredibile, così non si fa assolutamente, è una scena bruttissima”. Volano spintoni, schiaffi e pugni. “È un orrore”, continua il commentatore. Un orrore che costringerà l'arbitro a recarsi due volte in ospedale, dove una tac ha scongiurato problemi più gravi. Non è la prima volta che accadono fatti simili: nel novembre scorso l'arbitro della sezione di Ciampino ha rischiato la vita al termine della partita fra la Virtus Olympia e l'Atletico Torrenova.